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Salernitana: la vera rivoluzione è rilanciare i calciatori in organico

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Non erano campioni ieri non sono brocchi oggi. La premessa è d’obbligo per capire come si muoverà la Salernitana sul mercato di gennaio. La parola d’ordine è: non smantellare. L’ipotizzata rivoluzione di gennaio non ci sarà. Fabiani è stato chiaro perché è inconcepibile privarsi di pedine per darli ad altri club che lottano per l’obiettivo play off lo stesso a cui punta la Salernitana. Defezioni del reparto offensivo a parte la Salernitana non ha un organico scadente ma qualcosa è accaduto negli ultimi 2 mesi.

Il problema è tutto interno al gruppo. La sensazione, dall’esterno, è che ci sia stato un corto circuito tra il precedente allenatore ed i calciatori. Perché i rinforzi estivi, i calciatori che avrebbero potuto e dovuto far fare il salto di qualità ad eccezione di Djuric e Jallow non hanno trovato spazio? Possibile che Djavan Anderson invidiato da mezza serie B a Salerno non trovi spazio? O Casasola cercato da almeno tre club viene messo in discussione?

E se Perticone, Pucino e Vitale hanno tante richieste un motivo ci sarà? Senza voler trovare a tutti i costi un capro espiatorio non si possono dimenticare elogi e valutazioni positive di questo organico che ad oggi, problemi a parte, resta ad un tiro di schioppo dai play off. Pochi 24 punti nel girone d’andata, lento, lentissimo il rendimento esterno.

Ma parlare oggi di rivoluzione o di squadra non all’altezza appare ingiusto. Ora bisogna rimboccarsi le maniche e dare a tutti le giuste motivazioni. La società ha commesso un solo grande errore: non essere intervenuta in tempo e per tempo nell’affrontare le problematiche incontrate da Colantuono nella gestione del gruppo

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