Restyling ospedali salernitani: alcune strutture sono state escluse

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Chiarezza sugli interventi in materia di edilizia sanitaria. A chiederlo, in una lettera al commissario straordinario dell’Asl Salerno, Mario Iervolino, sono i segretari provinciali di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl, Pasquale Addesso, Pietro Antonacchio e Lorenzo Conte. “Lamentiamo la mancata inclusione di alcuni presidi ospedalieri e strutture sanitarie dell’Asl Salerno nell’ambito degli interventi programmati per la ristrutturazione e messa a norma dei servizi, al fine di garantire i requisiti tecnico-strutturali per l’espletamento delle attività previste”, hanno spiegato.

Secondo le parti sociali, infatti, l’approvazione dei progetti, da cui sono stati esclusi gli ospedali di Agropoli, Vallo della Lucania e Polla, il Distretto Sanitario di Battipaglia e di Sant’Arsenio meritano tutta la massima attenzione del commissario straordinario dell’Asl Salerno al fine di risolvere la problematica.

“Chiediamo un autorevole intervento che passa necessariamente da un’ulteriore quanto rapida valutazione delle condizioni delle singole strutture, al fine di verificare ex articolo 20 che regolamenta il limite di vulnerabilità sismica e farli rientrare nell’ambito degli interventi programmati di ristrutturazione, anche in considerazione del loro attuale stato, le cui condizioni dovrebbero essere patrimonio comune delle analisi effettuate dagli uffici interni di codesta azienda e pertanto ampiamente conosciute”, hanno continuato i sindacalisti.

“Solo ad esempio, poiché se Sparta piange Atene non ride, la sede del Distretto di Battipaglia sita in Piazza San Francesco è stata costruita alla fine degli anni Cinquanta ed inizio anni Sessanta, oltre a dover controllare la staticità della struttura intera, durante le giornate di pioggia presenta infiltrazioni diffuse in tutti i piani che addirittura si deposita nei vani dell’ascensore. Come sarebbe urgente, alla luce delle disponibilità economiche destinate, un intervento di ristrutturazione del presidio di Oliveto Citra che presenta spazi insufficienti, stanze di degenza vetuste, percorsi interni da rifare, prevedendo la installazione di un nuovo ascensore dedicato per i collegamenti interni, intonaco esterno da rifare poiché cade a pezzi”.

E i sindacati sul punto offrono anche un’alternativa: “Invitiamo l’Asl a verificare, nell’ambito delle compatibilità economiche, se sia possibile utilizzare eventuali fondi da stanziare per la ristrutturazione e messa in regola per quanto attengono i requisiti tecnico-strutturali di queste strutture, al fine di dare un segnale di massima attenzione alle comunità di riferimento e sedare ogni tentativo di polemica su tale aspetto, condizione di cui l’Asl non è direttamente responsabile”.

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