L’astensione è stata proclamata al termine dell’assemblea della camera penale tenutasi ieri, una riunione di fuoco soprattutto per l’elezione del nuovo presidente che dovrà prendere il posto di Michele Sarno che ha esaurito i suoi mandati.
Il nodo della questione è stata la chiusura del tesseramento per poter votare al 31 dicembre – elezione fissata il 1 febbraio- che ha scatenato la reazione di alcuni penalisti presenti. In particolare dura la reazione di Cecchino Cacciatore che aveva più volte chiesto la parola per poter intervenire ma alla fine, dopo una serie di rinvii, ha preferito abbandonare polemicamente l’assemblea. Lo scrive Le Cronache oggi in edicola
Secondo accordi tocca a Luigi Gargiulo assumere la presidenza del dopo Sarno mentre su Cacciatore confluiranno i voti degli altri penalisti che non si riconoscono nella linea di continuità della precedente gestione.
«L’assemblea di oggi (ieri per chi legge ndr) ha deliberato un’astensione dal 22 al 26 gennaio che reputiamo assolutamente inutile», ha dichiarato Alba D’Antonio, rappresentante del sindacato forense Mga. «Che senso ha oggi indire un nuovo sciopero, che fra l’altro interverrà praticamente alla fine del periodo di disagio dovuto all’orario ridotto delle cancellerie, che da lunedì saranno aperte solo dalle 8,30 alle 10,30, cioè quando gli avvocati sono in udienza?
La Camera Penale purtroppo non ha pensato per tempo alle conseguenze anche processuali di un trasferimento mal organizzato e mal comunicato ai colleghi: per questa ragione abbiamo sentito la necessità di convocare i colleghi e di recarci in delegazione dal presidente Pentagallo per ricevere informazioni che diversamente non avremmo avuto – ha aggiunto l’avvocato D’Antonio –
Oggi stesso la nostra rappresentante Valentina Restaino ha appreso direttamente dal presidente del tribunale che la ha ricevuta che lunedì le udienze riprenderanno regolarmente, ma il lavoro delle cancellerie riprenderà comunque a scartamento ridotto: come si possono celebrare correttamente i processi in questo modo? Si naviga a vista. E a farne le spese, oltre gli avvocati, sono i cittadini».
Fonte Le Cronache