Nelle prossime settimane sarà fondamentale capire gli effetti che tale riscaldamento avrà propagandosi nella troposfera, cioè lo strato dell’atmosfera terrestre dove avvengono i principali fenomeni meteorologici come nubi e precipitazioni. Tutto questo naturalmente influenzerà l’ultima parte della stagione fredda in Europa. Un Inverno che potrebbe tornare a fare paura anche in Italia.
Ad oggi una prima ripercussione è già avvenuta: infatti, il calore in trasferimento alla troposfera sta portando dapprima ad un dislocamento del VORTICE POLARE e poi alla sua divisione in diversi lobi dello stesso. Al posto di un vasto vortice depressionario al Polo Nord, farà così la sua comparsa un anticiclone polare.
Da monitorare nei prossimi giorni il comportamento dei venti zonali (solitamente spirano da Ovest verso Est) con la loro possibile inversione nella parte più alta dell’atmosfera e le conseguenze alle medie latitudini e quindi sull’Italia a partire dalla metà di Gennaio.
Come mostrano gli ultimi aggiornamenti dei modelli meteo a nostra disposizione (ECMWF), la tendenza è proprio per la collocazione di una vasta area di alta pressione in zona artica, la quale favorirebbe la discesa di imponenti masse d’aria gelida dal Polo Nord verso il cuore del vecchio continente. Nel contempo, sistemi depressionari potrebbero verosimilmente svilupparsi alle medie latitudini, pronti a colpire anche l’Europa Sud Occidentale.
In sintesi, nella seconda metà del mese di Gennaio ci attende un periodo alquanto dinamico e ricco di sorprese, con buona parte dell’Italia alle prese con temperature ben al di sotto della norma e con la possibilità di intense nevicate a più riprese, fino a quote molto basse o anche in pianura. Nessuno escluso, nemmeno il tanto discriminato (dalla neve) Nord.
Fonte IlMeteo.it
…aumenti di temperatura fino a 70°C….buona parte dell’Italia alle prese con temperature ben al di sotto della norma….
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Il fenomeno dello stratwarming è un improvviso riscaldamento della troposfera, a circa 20.000 metri ed oltre, a livello del polo Nord.
Lì le temperature sono abbondandemente sotto lo zero e di norma, nei mesi di novembre e dicembre, avviene un riscaldamento. È un fenomeno normale.
Questo riscaldamento influisce sul vortice polare rallentandolo. Il VP è una bassa pressione che “risucchia tutto il freddo” ed evita che le correnti gelide “colino” alle nostre latitudini.
L’atmosfera si comporta come un fluido e quando questo “contenitore del freddo” si indebolisce o viene addirittura spaccato dallo Stratwarming, ecco che il freddo precipita quaggiù..
Questo è per spiegarti in modo grezzo e rapido..