Il reparto è stato messo a dura prova anche dalla massiccia carenza di organico: sono appena nove i medici a disposizione. Stando agli standard richiesti, mancherebbero all’appello almeno 3-4 pediatri.
Ora si registra un calo di accessi anche se entro fine mese è atteso il picco influenzale. La riduzione delle presenze al Ruggi, dimezzate rispetto al periodo natalizio, è legata anche ripristino dell’assistenza territoriale con il ritorno in servizio di tanti pediatri.
Lo scrive Il Mattino oggi in edicola. Questa settimana – si legge su Il Mattino – sarà decisiva nella diffusione del male di stagione. I bambini al di sotto dei 5 anni, come gli anziani, hanno maggiori rischi di contagio e vanno quindi tenuti sotto controllo tutti i sintomi. Per individuare la migliore cura è meglio rivolgersi al medico.
Molto importante è che le persone malate restino a casa invece di recarsi sul posto di lavoro ad influenzare anche i colleghi. Invece purtroppo in tanti non resistono alla tentazione di sentirsi indispensabili, ed accampano poi scuse ridicole, del tipo “mi scoccio di stare a casa”.
E non pensano a chi magari a casa ha parenti immunodepressi e non possono permettersi il lusso di ammalarsi.