Si completa il quadro per le prossime elezioni provinciali a Salerno. Sono otto le liste depositate entro le 12 di oggi a Palazzo S.Agostino. Quattro di centrosinistra, tre di centrodestra ed una di sinistra. Assenti i cinquestelle che, a norma di legge, non potevano presentare una lista di candidati poiché non raggiungono la soglia minima di rappresentanti nelle amministrazioni locali.
Va ricordato, infatti, che le elezioni provinciali non coinvolgono più il corpo elettorale, ovvero i cittadini, ma solo gli amministratori dei Comuni. Sono quindi elezioni di secondo livello. Si voterà il prossimo 3 febbraio per eleggere il nuovo consiglio, essendo già stato eletto a fine 2018 il presidente, Michele Strianese.
Il centrosinistra si schiera con il Partito Democratico, Campania Libera, Partito Socialista e Centro per i Territori. Il centrodestra presenta Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. La bandiera di Sinistra vede insieme Articolo 1-Mdp, DeMa e Sinistra Italiana sotto l’insegna comune de “La Provincia di Tutti”.
Nel Pd spiccano i nomi di Luca Cerretani, Paolo Imparato, Carmelo Stanziola, Vincenzo Servalli, Antonio Giuliano, Antonio Rescigno, Nicola Parisi, Antonella Capaldo, Paki Memoli e Roberto Robustelli. In Campania Libera, tra gli altri, c’è Donato Pessolano. I centristi annoverano pure Felice Santoro e Fausto Vecchio (al posto di Massimo Cariello). Il PSI candida come capolista Luca Sorrentino.
Nel centrodestra la Lega sceglie come portabandiera Ernesto Sica da Pontecagnano. Fratelli d’Italia candida tra gli altri Enrico Sirica e Luisa Paolillo, questa in quota Direzione Italia. Forza Italia ha in lizza Roberto Celano e Francesco Ferro su tutti, mentre nel listone di Sinistra spiccano Dante Santoro ed Egidio Mirra. Ogni lista ha una composizione variabile fino ad un massimo di 16 nomi ciascuna con quote rosa alla soglia minima del 40%.
Fonte LIRATV
Questi stanno inguaiati, gestiscono una delle Province più indebitate d’Italia e stanno ancora lì a cercare una poltrona per maneggiare quel poco che è rimasto. O ridate il voto ai cittadini, oppure chiudetele queste Province, quella di Salerno per prima.
ma il capolista leghista è quel personaggio più volte citato nelle cronache giudiziarie e passato prima dalla margherita e forza italia? Se così fosse anche la lega incorre in corsi e ricorsi storici. Peccato, avevo deciso di votarla….
sfilata di poltrone e di papaveri senza nessun intervento elettorale, che ci stanno ancora a fare?!! Tutte le competenze ai comuni di appartenenza suddivisi per territorio. E chiudiamolo stò barraccone!!!
Per chiudere le Province occorreva votare SI al Referendum. Dal momento che gran parte degli elettori referendari ha votato NO, le Province, seppur “azzoppate” dal punto di vista finanziario, restano in piedi con specifiche e gravose competenze (Scuole Superiori, Strade, Ambiente, Pianificazione Territoriale ecc…).
Per effetto della normativa vigente, alla Provincia votano solo gli amministratori eletti nei comuni della Provincia di appartenenza.
Per fare diversamente, il Governo doveva e ancora può (non avrà avuto ancora il tempo per rifletterci su) modificare la legge e ridare a tutta la cittadinanza la possibilità di incidere direttamente sui propri rappresentanti provinciali.