Secondo le accuse i titolari di pescherecci da Cetara ad Amalfi pur beneficiando dei fondi europei destinati all’adeguamento delle flotte o alla loro riconversione, non avevano predisposto i relativi progetti imprenditoriali.
Di contro per il Giudice «stante lanatura del finanziamento, concepito come indennizzo per la cessazione dell’attività di pescatore, e la genericità dell’impegno ad una riconversione professionale che – a differenza della cancellazione dal registro dei pescatori non andava neanche anticipata in termini meramente progettuali – la mancata destinazione delle somme percepite ad intraprendere altre attività non può ritenersi una condotta penalmente rilevante».
Lo scrive Il Mattino