Il presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri della provincia di Salerno alza l’attenzione sul tema chiamando in causa la mancanza di gradualità necessaria.
«Senza entrare nel tecnico della questione ma bisogna valutare l’impatto che si ha sulla realtà. Molte volte le intenzioni sono ottimali ma i risultati che ne derivano non rispondono in maniera consona alle attese maturate.
Questa misura in campo sanitario può provocare una fuoriuscita anzitempo di molti medici di lungo corso, penso che questa prima valutazione sia assolutamente necessaria. Bisogna considerare che a riposo vanno professionisti che hanno un’esperienza e competenza elevata. Questi medici che andranno via provocheranno un vuoto che non è un fatto solo numerico, perché perdiamo un patrimonio culturale importante».
Chi riposa lascerà spazio ai tanti giovani in attesa di occupazione: «Sono molto attento all’ingresso delle giovani generazioni nel comparto sanitario. Questi garantiranno una spinta in più a quello che è il processo di miglioramento. Abbiamo due esigenze da mettere in relazione tra di loro, quindi il problema che io pongo è che questa misura non tiene conto di questa necessità, l’azione sarebbe dovuta essere graduale, non avere tagli netti tra passato, presente e futuro.
Troppe volte si è discusso di questo ricambio ma effettivamente mai nessuno si è applicato affinché questo avvenga. Tutte le cose, anche le migliori, devono tenere conto della realtà in cui si vanno ad interfacciare».
Ad incidere sul fatto è inevitabilmente l’economia dello Stato: «Non viviamo in un momento felice dal punto di vista dei capitali a disposizione, la situazione va peggiorando. In questi anni si è cercato di rallentare la fuoriuscita per creare la base economica per dare poi la rende necessario: «Dobbiamo dare al giovane l’opportunità di avvalersi dell’esperienza degli anziani.
Le cose vanno viste a 360 gradi, se guardo le cose solo al valore politico di consenso che queste possono generare questa non è una cosa giusta. Il politico non può ragionare secondo gli umori del popolo. Salerno ha un numero di medici molto lavoro sulla meritocrazia: è l’unica chiave per un futuro stabile.
Ma questo è un discorso che coinvolge inevitabilmente tutti i settori dell’economia. Bisogna – conclude D’Angelo – aumentare il livello di prestazioni generali e allo stesso tempo non dilapidare i fondi. La cattiva gestione è una forma di cultura che caratterizza l’Italia».
Fonte Le Cronache