Il provvedimento del Pubblico Ministero, dottoressa Claudia D’Alitto, dopo la valutazione della dettagliata relazione prodotta dai Carabinieri della Compagnia di Amalfi, al termine di approfondite indagini. Diverse le persone ascoltate, presenti al momento delle colluttazioni, e l’acquisizione di materiale probatorio come i filmati restituiti dalle telecamere di videosorveglianza del Comune di Amalfi che immortalarono quegli attimi concitati.
L’episodio, che seguiva altri di eguale entità, suonò un campanello d’allarme in materia di sicurezza nel comune capofila della Divina e generò clamore e sdegno nell’opinione pubblica. Ora gli indagati hanno facoltà di prendere visione degli atti acquisiti ed entro venti giorni dalla notifica di presentare ulteriori memorie, depositare documenti e materiale probatorio, nonché presentarsi per rilasciare dichiarazioni, ovvero di chiedere di essere sottoposto a interrogatorio. Poi il processo per reato di rissa con lesioni personali (articolo 582 del Codice Penale) per il quale è prevista la reclusione da tre mesi a cinque anni.
Fonte Il Vescovado