In termini pratici sono oltre 158mila i pendolari che hanno abbandonato il trasporto pubblico (buona parte riguarda la Circumvesuviana, a causa di tagli e del degrado del servizio) per i mezzi privati, che significa una stima prudente di oltre 79mila automobili che in sette anni sono ritornate a circolare sulle nostre strade, con più ingorghi e più smog.
A fotografare la situazione del trasporto ferroviario pendolare in Campania è Pendolaria, il rapporto annuale di Legambiente, presentato oggi.
In Campania – sottolinea Legambiente – dal 2010 ad oggi sono stati effettuati tagli complessivi al servizio dell’8%, mentre c’è stato un aumento delle tariffe del 48%. La Regione Campania investe ancora troppo poco per potenziare il servizio e comprare treni: la spesa nel 2017 per i pendolari è di 121,76 milioni di euro tra servizi e materiale rotabile, pari ad un totale dello 0,69% del bilancio regionale. Una spesa del tutto inadeguata perché ancora non sufficiente ad eliminare i gravi problemi che affliggono molte delle linee pendolari.
Inoltre, in Campania continua ad aumentare l’età media dei treni, nonostante segnali di investimento e dei primi inserimenti di nuovi convogli nel corso degli ultimi mesi. Complessivamente – in Campania sono 370 i treni in servizio sulla rete regionale, con una età media dei convogli in circolazione sulla rete regionale di 19,8 anni, con il 65,6 % dei treni con più di 15 anni di età. Non diversa la situazione a Napoli dove sono 81 i treni metropolitani con un’ètà media del materiale rotabile di 19,8 anni; il 77,8% dei treni ha, invece, più di 15 anni. Sono 42 i tram che circolano nel capoluogo napoletano con una età media di 19,5 anni con ben il 57,7% dei tram con più di 15 anni. Nel capoluogo napoletano sono 74milioni i passeggeri annui che utilizzano la metropolitana, cifre basse rispetto i 496 milioni annui di Milano ed i 310 milioni di Roma.
“La situazione dei pendolari – ha dichiarato Mariateresa Imparato, presidente regionale di Legambiente – è inaccettabile e insostenibile. Un fenomeno sociale che interessa poco ma che incrocia i grandi temi dell’attualità e i problemi che vivono ogni giorno le famiglie, di contrazione della spesa per l’aumento del costo dei trasporti e in particolare proprio di quello legato all’automobile, di inquinamento e congestione delle città.
Gli amministratori e l’intera classe politica sono chiamati a scelte nette, non si possono più avere tentennamenti o alibi davanti alle esigenze e ai diritti dei pendolari. Una sfida sociale, economica e ambientale: investire sul trasporto pubblico significa far crescere le persone che si spostano in treno nelle città, contrastare lo smog, avere città più vivibili e sostenibili e far risparmiare le famiglie italiane”.
Il dossier completo è disponibile a questo link: https://legambiente.campania.