In laboratorio, gli scienziati hanno misurato l’attività cerebrale e il livello di sensibilità al calore di 25 volontari, aumentando gradualmente la temperatura dell’ambiente. La prima volta, i neuroscienziati hanno eseguito la procedura dopo che i volontari avevano trascorso un’intera notte di sonno e, il giorno successivo, l’hanno ripetuta dopo che gli stessi avevano passato una notte insonne.
Secondo i risultati dell’esperimento, pubblicato sul Journal of Neuroscience, quando i partecipanti la notte precedente avevano dormito poco hanno cominciato a sentirsi a disagio a temperature più basse.
Anche i risultati del sondaggio effettuato online su 230 altri volontari hanno dimostrato che anche piccoli cambiamenti nei modelli di sonno contribuiscono a aumentare le reazioni al dolore durante il giorno seguente.
«I risultati chiariscono che anche i cambiamenti molto piccoli nel sonno notturno – la sua riduzione – che molti di noi percepiscono a malapena in termini di conseguenze per il corpo, hanno un evidente effetto sulle sensazioni del dolore il giorno successivo», ha detto uno degli autori dello studio, Adam Krause.
Inoltre, la mancanza di sonno aumenta significativamente il periodo di recupero e aumenta il dolore in caso di malattia, per questo sottolineano gli scienziati, che è necessario che i pazienti dormano abbastanza.
Fonte IlMattino.it
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