“È con grande rammarico che mi vedo costretto ad abbandonare la clientela di questa splendida città che mi ha sempre dimostrato un grande affetto ed ha sempre apprezzato la mia esposizione e tutte le mie proposte culturali”. Lo scrive il quotidiano Le Cronache oggi in edicola
A partire dal 1983 Mainardi si è fatto promotore di una lunga serie di eventi culturali, che hanno fatto da apripista ad una sorta di democratizzazione nel modo di vivere ed accedere all’arredo di design. Nello spazio commerciale sul Lungomare Tafuri, grazie agli “Incontri di architettura e design”, sono passati ospiti di rilievo come Mario Botta, Dino Gavina, Achille Castiglioni e tanti altri.
In anni più recenti il progetto “Mo’ Design” e la mostra dedicata a Filippo Alison, l’architetto a cui è intitolato il Teatro d’ateneo dell’Università di Salerno, hanno dato spazio ai giovani architetti del nostro territorio o a personaggi di spicco internazionale che sul territorio hanno operato.
In tutta la sua attività Antonio Mainardi ha avuto la fortuna di poter contare sull’appoggio determinante della moglie, sulla fedeltà e dedizione di tutto il personale della sua azienda, sulla collaborazione sinergica con tanti professionisti di settore e imprese fornitrici. Alla città di Salerno, e quindi a tutta la cittadinanza e alle sue Istituzioni, va la riconoscenza dell’imprenditore per avere condiviso con Lui il trascorrere di quel tempo del design, a cui ha dedicato tutta la sua vita professionale.
La chiusura dell’attività commerciale al dettaglio vuole essere un moto di speranza per proseguire un appassionante percorso professionale, nella direzione dell’arredo su misura, del contract e della produzione di arredi esterni/urbani.
Sulla crisi del commercio il Mattino, oggi in edicola, parla del flop dei saldi il cui effetto è durato solo qualche giorno e delle difficoltà dei negozianti di andare avanti dovendo fronteggiare fitti molto cari soprattutto su Corso Vittorio Emanuele.
Tante le saracinesche abbassate. In via Mercanti i cartelli “cedesi attività”, “vendesi” o ancora “fittasi” si moltiplicano. Vanno via negozi di abbigliamento, o anche punti vendita di pelletteria e scarpe, passando finanche per le piccole attività di street food – si legge su Il Mattino -.
Analizzando i dati della Camera di Commercio di Salerno infatti, si vede subito come il comparto più penalizzato sia stato il commercio di abbigliamento: sono 34 i negozi – soltanto di questo specifico settore merceologico – che nell’anno appena trascorso hanno dovuto chiudere le proprie attività. Mentre sono nove le attività di pelletteria e scarpe che hanno terminato la propria attività
Tutti piangenti che no possono andare avanti…….”MA QUANDO SPACCAVN E MTTEVN U SOL?” ( traduzione: SI ARRICCHIVANO E SPADRONEGGIAVANO) nessuno si faceva sentire.
Allora se così è , scriviamo anche un articolo per ogni persona che perde il lavoro.
PER FAVORE NON CENSURATE…GRAZIE 1000
Forse non ti è chiaro che il problema non è che Mainardi chiude, il problema è che l’attuale (e la precedente amministrazione) ha speso soldi NOSTRI per pubblicizzare l’evento luci d’artista, sbandierando ai quattro venti che avrebbero risollevato il commercio in città. Nulla di più falso, i dati e le continue chiusure persino in centro città lo confermano. Dall’anno prossimo basta luci, quei milioni di euro vanno spesi per rimettere in piedi la città, non per arricchire cuopperie e proprietari di b&b abusivi (sempre i soliti tra l’altro)
Il problema più grande di Salerno è proprio il parcheggio, c’è ne sono troppo pochi e se lo trovi lo paghi troppo per quel che offre la città e poi parliamoci chiaro ci sono paese limitrofi che stanno funzionando molto meglio al confronto della grande città.
Non lo so cosa dovranno fare, ma di certo un provvedimento lo dovranno prendere, anche perché con il turismo non è che stiamo messi così bene. Perciò prima che la città morirà, si dovrà fare subito qualcosa
paolo e per paolo, ma vivete in questo mondo o siete solo anti de luca?
sono un elettore non di centro sinistra ma vedo salerno durante gli anni di de luca che da borgo di pescatori è diventata cittadina (quasi turistica). se oggi il problema italiano non è stato affrontato con serietà dal governo incompetente, certamente non è colpa dell’attuale amministrazione.
un grillino presuntuoso, ignorante ed arrogante vuol giocare a fare lo statista ai nostri danni e non sa contare fino a 10 se qualcuno non suggerisce.
apriamo gli occhi, questo fantomatico reddito di cittadinanza sarà una catastrofe per i nostri giovani, non è l’elemosina che serve, ma una efficace misura per industria e commercio.
l’altro bluff di quota 100 non creerà problemi enormi, solo danni economici, in quanto andranno in pensione solo attuali disoccupati, i fantomatici 900.000 persone continueranno a lavorare perchè non vogliono regalare il 30% a nessuno.
quindi è ora che facciamo i realisti e non solo i criticoni, avete una cartolina di salerno risalente agli anni ’50? confrontatela con una foto del 2016 (dico 2016, poichè dal 2017 salerno è abbandonata a se stessa) e raffrontatele, parlano da sole.
A me l’amico delle 15.11 sembra tutto tranne che realista. Gli imbarazzanti automi a 5 stelle e i leghisti daranno il colpo di grazia questo paese, il baratro è già lì che ci attende e ci avviciniamo sempre più. Il declino di Salerno però è iniziato molto prima e qui c’è ancora chi tesse le lodi di chi l’ha ridotta a un involucro vuoto, ad essere una città che non riesce più neanche a simulare un benessere che non ha mai avuto. Quando Vincenzo il Magnifico iniziò a fare il sindaco Salerno sfiorava i 200 mila abitanti, altro che borgo di pescatori. Adesso ne fa poco più di 130 mila e l’emorragia demografica continua inarrestabile, specie tra le nuove generazioni. De Luca ha la responsabilità di avere espulso il ceto medio da questa città assecondando una politica edilizia ultra liberista per decenni, applicando una tassazione locale ingiustificata e ingiustificabile per perseguire una rivoluzione urbanistica irrealizzabile e irrealizzata, aver spinto le casse comunali sull’orlo del dissesto, aver cementificato senza sosta il territorio in barba a tutti gli standards di legge, aver incentivato il parassitismo e le clientele grazie alle municipalizzate, per sole esigenze elettoralistiche. E potrei continuare all’infinito. Siamo ridotti a una città di pensionati, statali, piccoli commercianti in gran parte boccheggianti e gente che vive di espedienti spesso al limite od oltre la legalità. Le luci d’artista sono un palliativo, il mito della città turistica è solo una chimera lontana, destinata a svanire come quella delle archistar. Quando chiudono attività commerciali storiche una dopo l’altra e le uniche a fare affari “lecitamente” sono le farmacie, i compro oro e i centri scommesse non è perché mancano i parcheggi, così come il problema di Palermo non è il traffico.
Confondi la politica nazionale con quella locale. Che c’azzeccano i grillini? L’opposizione a Salerno non esiste e non è mai esistita, il declino di Salerno è iniziato proprio con l’amministrazione de luca che ha ricoperto la città di debiti pur di inaugurare fontane, lucine e parchi, ormai caduti nel dimenticatoio perchè non ci sono i soldi per manutenerli. Hanno fatto affari in pochi ed in molti come vedi invece chiudono. L’attuale amministrazione (Napoli è un fantoccio nelle mai dei De Luca stessi, non raccontiamoci frottole) non può bluffare più perchè sono finiti i soldi e la città è al collasso, demografico ed economico, preparatevi a veder sosituiti i Salernitani con i Gambiani, Marocchini e Tunisini. Fare paragoni con gli anni ’50 è stupido, la città sarebbe andata avanti anche senza De Luca, si chiama progresso economico. Peccato si sia fermato e agli anni ’50 ci stiamo tornando velocemente
Per Pastenese e x Per un realista. Analisi chiare, impietose e oneste. Allora c’è qualcuno che non ha gli occhi foderati di prosciutto in questa città. Peccato sia troppo tardi.
Nei tanti anni di carriera nel settore dell’advertising ho incontrato tanti e tanti clienti.
Ogni business ed ogni imprenditore aveva i pregi e i difetti.
Ogni case history era a se, qualche volta le strategie proposte erano accettate senza controbattere, qualche altra volta dovevamo “smussarci” per far comprendere che il nostro unico obiettivo era fare del bene al cliente.
Con questi qua non ci siamo riusciti.
Sono sempre stati molto più attenti ai titoli di studio piuttosto che alla reale professionalità e, sinceramente, un’attivita con un Focus così specifico che nel 2019 ANCORA non ha applicato una vera strategia di web marketing per me purtroppo si è scavata la fossa da sola!
A Salerno stanno scomparendo come i funghi, Signori è finito il tempo in cui le persone ENTRAVANO nel negozio solo per il NOME, oggi se non offrite qualcosa di differente le saracinesche le abbassate tutti !