Balli commento quanto accaduto al 4’ del secondo tempo: «Uscita perfetta, nei tempi e nei modi. Ha sbagliato, invece, il gesto tecnico. La respinta scomposta è conseguenza del momentaccio: lui è diventato un portiere elettrico quanto la squadra e l’ambiente. C’è pressione, c’è delusione, si avverte una cappa di negatività: tutto finisce nel calderone della partita e alimenta uno stato d’animo. Micai, coinvolto insieme agli altri, fa un errore e si nota di più».
Poi Balli racconta un incidente simile a quello capitato a Micai: «In Coppa Italia – agosto ’97 contro il Bari – arrivò un cross, feci l’uscita ma a farfalle e Ingesson ci punì. Giù fischi e critiche. Provai le stesse sensazioni di Micai, sotto la curva: occhi puntati addosso, cinquemila tifosi, stavo male. Come ne venni fuori? Ero a Paestum, triste e mortificato. Mi telefonò Aliberti e mi disse che a Salerno aveva pianto anche Zenga da ragazzo».