Site icon Salernonotizie.it

Accuse dopo il pestaggio al “Modo”: i dipendenti, «In mezzo ci siamo noi»

Stampa
“Tra il buttafuori represso e l’aggressore depresso ci siamo noi, 10 dipendenti, tutti regolarmente assunti, che dedicano la propria vita al lavoro, quell’arte nobiliare che, ahimè, pochi conoscono”. Inizia così una lunga lettera-sfogo giunta alla nostra redazione a firma dei lavoratori del locale salernitano avvolto dalle polemiche dopo l’episodio di violenza che ha visto coinvolti un giovane ragazzo ed alcuni buttafuori.

“Oggi – si legge -si respira un’aria di vibrante tristezza. Leggere sui social le cattiverie gratuite nei confronto del “Nostro Ristorante” ci logora e non poco. Logora a noi che, ogni mattina, dal lunedì alla domenica, apriamo le porte di questo ristorante cercando di dare il meglio di noi, logora a noi che usciamo per ultimi da questo ristorante assicurandoci che tutto sia andato per il meglio, logora alle nostre famiglie, ai nostri figli, e ai nostri “Amici” che gestiscono il locale, perché di amici si tratta e non di “imprenditori” nell’eccezione negativa del termine, siamo una grande famiglia che tra le mille difficoltà del tempo continua ad andare avanti”.

“Abbiamo alle spalle una storia gloriosa, da Benny Golson, a Steve Gadd, passando per il pop italiano e interazione fino ad arrivare al prossimo Billy Cobham, questi sono solo alcuni dei personaggi che hanno solcato la nostra porta e che hanno deliziato le migliaia di clienti che sono passati in questo locale. Lo stesso vale per la cucina, per la pizzeria, sono in tanti ad apprezzare il nostro modo di lavorare, sono in tanti che ci scelgono per le proprie feste private, ma questo non fa notizia, è molto più facile parlare male che parlare bene, si ricevono più like, si è più popolari ma, ahimè, si creano danni, delle volte irreparabili, a chi dedicata la propria vita al lavoro”.

“Vi chiediamo di placare gli animi, vi chiediamo di non commentare a casaccio, vi preghiamo di sceglierci, di venire a pranzare da noi, di venire a cenare da noi e vi accorgerete, da soli, che le dicerie lasciano il tempo che trovano. Quello che è successo sabato sera è un episodio a se, non ci appartiene, non appartiene alla nostra storia non apparterrà al nostro futuro. Siamo aperti 7 giorni su 7, copriamo 12 turni tra pranzo e cena, non siamo quello che leggete, siamo altro, molto altro. Con la speranza di toccare il vostro animo, vi aspettiamo al nostro “Modo Ristorante”.

Exit mobile version