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Buttafuori violenti, il titolare del Modo condanna gesto: «Estranei ai fatti accaduti»

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Rimarca con decisione la sua contrarietà ad ogni forma di violenza e la sua estraneità ai fatti accaduti la notte tra sabato e domenica Raffaele Colucci, titolare del Modo ristorante che ha fatto da scenario ad uno spiacevole – e condannabile – episodio, con i buttafuori che hanno picchiato un ragazzo che cercava di entrare all’interno del locale in occasione della serata. Lo scrive il quotidiano Le Cronache oggi in edicola

Il Modo ristorante si difende e lo fa partendo dal presupposto che ogni forma di violenza è – e deve essere – condannabile. «In rete sta girando un video di 1,04 secondi nel quale un “ragazzino”, così viene definito, viene pestato da tre buttafuori – ha infatti dichiarato Colucci -.

In via preliminare rimarchiamo con decisione la nostra contrarietà ad ogni forma di violenza e la nostra estraneità ai fatti di violenza oggetto del video».

Il Modo ristorante, nel rispetto di quanto stabilisce la legge, si affida ad un servizio di controllo e sicurezza tramite una società di servizi che seleziona di volta in volta il personale richiesto, il quale viene scelto nel rispetto delle credenziali e delle autorizzazioni previste dai regolamenti comunali, dalle ordinanze e dalle leggi vigenti.

«Il personale ha una funzione vitale che è quella di garantire l’incolumità delle persone che decidono di trascorrere la serata da noi, precisiamo tuttavia, che non abbiamo alcun potere sulla tipologia di intervento da loro esercitata – ha poi spiegato Raffaele Colucci a Le Cronache -.

Ciò detto appare però quantomeno opportuno fornire la ricostruzione reale di quanto accaduto tra le ore 03:00 e le ore 03:40 nella notte tra sabato e domenica».Stando a quanto riferisce il titolare del locale, «il “ragazzino”, che poi tale non è trattandosi di un uomo di giovane età, in compagnia di amici ed amiche è entrato dopo la cena all’interno del nostro locale per bere qualcosa».

Durante l’intrattenimento all’interno il ragazzo è stato allontanato dal locale dagli addetti alla sicurezza perché infastidiva la clientela a cena che si era trattenuta ai tavoli. Una volta accompagnato fuori la porta del locale lo stesso avrebbe ripetutamente cercato di rientrare prima urlando ed agitandosi per poi colpire con calci e pugni la vetrata della porta di ingresso.

«Gli addetti alla sicurezza unitamente agli amici del ragazzo lo hanno allontanato più volte pregandolo di stare calmo e tornare a casa. Verificato che la persona in questione non si allontanava ma voleva per forza rientrare in ogni modo all’interno della struttura i titolari del locale su richiesta degli addetti alla sicurezza hanno provveduto immediatamente a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine, intervento che tardava ad arrivare a causa del contestuale intervento sul lungomare», ha poi spiegato il titolare del locale.

Intanto il ragazzo nonostante più volte allontanato dal personale della sicurezza, avrebbe continuato a tirare la maniglia della porta al fine di rientrare nel locale dal quale era stato allontanato. Al fine di tutelare l’incolumità delle persone presenti all’interno del locale, la porta d’ ingresso sarebbe stata chiusa dagli addetti alla sicurezza mentre la clientela presente avrebbe utilizzato le porte di emergenza per uscire dal locale.

Stando a quanto riferisce Colucci, nel frattempo i buttafuori del locale avrebbero continuato a richiedere l’intervento immediato delle forze dell’ordine per allontanare questa persona.

«L’uomo pur esercitando violenza, non riusciva a fare ingresso nel locale, di guisa che prendeva una pietra che si trovava nelle fioriere poste all’ingressoe lanciandola sfondava la porta di ingresso del locale senza aver alcuna preoccupazione di poter gravemente colpire i presenti e all’apertura della porta da parte degli addetti alla sicurezza scagliava con violenza il masso all’interno della struttura – ha aggiunto l’imprenditore che gestisce il locale nei pressi dello stadio Arechi –

Ci sentiamo in questo momento mortificati per quanto accaduto, nonostante lo sforzo di tutelare le persone presenti all’interno del locale allontanando un uomo fuori controllo capace di tutto, risultiamo invece ad essere percepiti come aggressori».

Colucci, tra le altre cose, parla di 40 minuti di ordinaria follia in cui tutte le persone presenti nel locale sarebbero state ostaggio di un uomo mentre sarebbe stato richiesto immediatamente l’intervento delle forze dell’ordine. «Se quella pietra avesse ferito gravemente gli addetti alla sicurezza o qualche avventore del locale, completamente estraneo alla vicenda?

Se quell’uomo una volta rientrato nel locale avesse creato disordini e/o danni? Questa domanda nessuno se l’è posta? Forse quella sarebbe stata una notizia più interessante da pubblicare? – si chiede retoricamente Raffaele Colucci-

Anche perché giusto per precisione e non certo per giustificare quanto accaduto fuori dal locale (azioni per le quali ognuno si assumerà le responsabilità del proprio comportamento) non si tratta di tre buttafuori ma di due addetti alla sicurezza e di un cliente che era stato colpito dalla lastra di vetro che si era rotta per la pietra scagliata dal “ragazzino”».

E ancora: «Ribadendo ancora una volta la condanna della reazione non idonea degli addetti alla sicurezza nel cercare di difendere gli avventori del locale e il locale stesso, confermiamo di essere a disposizione delle forze dell’ordine (lo siamo stati già da sabato notte) al fine di ricostruire l’accaduto, ribadendo che l’intervento è stato richiesto da noi e non dal “ragazzino” ed utilizzeremo le vie legali necessarie nei confronti di chi lede la nostra immagine».

Fonte Le Cronache

 

 

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