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Il Governatore De Luca a “Porta a Porta” su regionalismo differenziato
11 Commenti
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Vai De Luca!Questi sono i leghisti con quegli ipocriti dei 5s!
Le cose possono essere chiamate in vario modo, in questo caso : regionalismo, federalismo, federalismo avanzato, efficientismo regionale, etc etc, ma alla fine, quando stringi il cerchio è sempre e soltanto una questione di soldi, dove chi ha vorrà dare sempre di meno a chi non ha.
Del resto, guarda caso, è una campagna cara alla Lega (Nord) con soporifero assenso dei 5Stelle.
Per questo ha ragione De Luca.
… se ne possono pure andare, il SUD ha tutto da guadagnare.
No federalismo, Si seccessione. No unità d’Italia
Vediamo come faranno a finanziare 10 aeroporti tutti in perdita, TAV da 20 mld, MOSE che non servono a niente, La Scala 98 mln di contributi statali (S.Carlo 2 mln).
Si togliessero dalle palle non li sopportiamo più.
Bravo De Luca, una delle poche persone serie dello scemario politico.
A me De Luca non piace, ma su questo punto ha totalmente il mio appoggio e vorrei che si facesse quadrato tutto insieme senza nessun pregiudizio politico
il Sud povero e violentato dal 1861 alimenta le fabbriche del nord consumando il 97% dei loro beni prodotti!
Il nord senza il sud muore,i loro beni rimarrebbero nei capannoni,noi potremmo boicottarli e produrli a km zero se continuano a discriminarci e trattare come dei poveri parassiti a partire dai premi RCAuto il cui costo,a parità di variabili per il calcolo del premio,è anche il triplo!
W il Sud!
Il 55% dei prodotti del nord va all’estero e quello che arriva al sud arriva perchè concorrenziale rispetto all’immondizia che produce il sud sfruttando e sottopagando i lavoratori. Nel caso non ve ne siate accorti, il mercato interno meridionale è collassato negli anni ’90 grazie alle politiche della Lega, e non mi pare che qualcuno al nord abbia chiuso, semmai hanno chiuso al sud, ed ora quegli stessi imprenditori che hanno chiuso votano salvini.
Il saldo residuo fiscale ammonta a 27 miliardi l’anno che il nord assegna al sud. 27 miliardi che non si capisce perchè il sud meriterebbe (bella questa cosa che ti conquistano e ti sfruttano regalandoti 27 miliardi l’anno più cassa del mezzogiorno, sgravi fiscali e tutto il resto, come funziona?). La Sicilia, regione autonoma, trattiene già i due terzi delle proprie tasse che dovrebbe versare a Roma e in più riceve dal resto d’Italia più di 10 miliardi di cui dispone a proprio piacimento. Per caso qualcuno del Sud si sente derubato dalla Sicilia?
Vincenzo tienn ee pall … non temere il tuo partituccio … pd! Vai avanti pur senza di loro che quando vuoi sai farti valere e sentire. Finalmente ci facciamo valere.diamo una sterzata alla sanità campana ed alle politiche di gestione centrali…e non crediamo che son stelle quelle che brillano.al nord spesso succedono casini medici ma non si dicono,al sud ci sbattono in prima.le indagini che hanno coivolto il “San Raffaele” ecc, con Formigoni, sul riciclo dei soldi pubblici! e sono anni che al sud arrivano briciole.
Ma deve partire dallo stato poi possiamo concorrere alla pari!!
Di Maio si deve solo dimettere, ha tradito tutti i punti del programma politico dei 5 stelle:1) il premier doveva essere lui e non Conte, 2) Mai alleati con nessuno tantomeno con la Lega l’acerrimo nemico del sud e di Roma, 3) No Tav e no Tap, stop Ilva, ci ritroviamo si Tap, si Ilva e la Tav che sarà completata perché è legge, 4) Reddito di cittadinanza a 5 milioni di disoccupati invece sarà ridotto a poche migliaia…basta Di Maio a casa!! Lasciate il movimento a gente più preparata come Di Battista e FICO…Di Maio sei finito!!
x Italiano,
Peggio ancora, la sua incapacità ha dato spazio alla lega al sud, incredibile, i 5S con LA LEGA!!! gli ideali dove sono? dimenticati? vi siete venduti l’anima al diavolo.
Non occorre essere dei “pezzenti neo borbonici” – basta avere un minimo di onestà intellettuale – per essere legittimati a sostenere che il rapporto di interdipendenza fra Nord e Sud non può essere circoscritto solo agli ultimi decenni dell’era repubblicana. L’arco di tempo va esteso anche a tutti gli anni in chi hanno regnato i Savoia, cioè dal 1861, quando ebbe inizio L’Unità d’Italia. Il bilancio allora andrebbe fatto non solo sul trasferimento di risorse alle due realtà territoriali (spesso dissipate e mal gestite al Sud, ma anche al Nord non sempre utilizzate al meglio), quanto piuttosto su quali, quante e con che priorità sono stati decisi insediamenti produttivi, facilities infrastrutturali, collegamenti viari e ferroviari di lunga e breve percorrenza, edifici scolastici e impianti sportivi, insediamenti per valorizzazioni turistiche, ecc. Fatta una tale disanima, con spirito critico e avulso da partigianerie, si vedrebbe che il Sud, nonostante tutto, conserva una sua dignità e solo l’ignorante superficialtà di chi non lo conosce bene può attribuirgli certi appellativi.
C’è anche da dire che i “pezzenti neo borbonici” sono consapevoli – ma altri non lo sanno o fanno finta di non saperlo – che il bilancio dei trasferimenti di risorse fra Nord e Sud non va limitato ai soli decenni dell’era repubblicana, ma va esteso anche all’epoca de Regno dei Savoia, cioè da quando decorre l’Unità d’Italia. Ebbene quante realizzazioni produttive, infrastrutture, linee di comunicazione viarie e ferroviarie di breve e lunga percorrenza, edifici destinati all’educazione, ad attività sportive e turistiche, elettrodotti e così via sono state prioritariamente assegnate alle regioni settentrionali, lasciando per così dire le briciole a quelle al di sotto di un certo parallelo??
Tutto questo ha significato, per motivi facilmente intuibili, che le parti in causa hanno avuto uno sviluppo socio-economico fin dall’inizio squilibrato, con un gap che non veniva colmato, dato il persistere di una politica delle priorità mai soggetta ad una inversione di tendenza.
Si abbia quindi onestà intellettuale su tale tematica, prima di attribuire epiteti impropri.