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Morto dopo caduta in sala operatoria all’ospedale di Nola. Verdi: “Giustizia”

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Martedì 12 febbraio, dopo quasi due mesi di agonia, è morto l’anziano che – lo scorso 18 dicembre – aveva patito una caduta in sala operatoria, durante un esame coronografico all’ospedale di Nola, che gli aveva provocato un’emorragia intracranica”. Lo rende noto il consigliere regionale dei Verdi e membro della commissione Sanità Francesco Emilio Borrelli. “L’uomo, stando all’esposto presentato dal figlio in Procura, sarebbe caduto a causa della negligenza del personale. Il materassino blu del letto di degenza, usato per il trasporto in sala operatoria, non sarebbe stato infatti rimosso al momento del trasbordo sul letto operatorio. Al paziente, inoltre, non sarebbero state applicate le fasce di sicurezza. Abbiamo già presentato un’interrogazione sul caso, che non ha ancora avuto riscontro. Ora chiediamo l’avvio di un’inchiesta interna che possa chiarire quanto accaduto”.

“Sono sconcertato – ha dichiarato Nicola Spiezia, figlio dell’anziano scomparso -, è una cosa che non mi dà pace. La sala operatoria di un ospedale dovrebbe essere il luogo più sicuro del mondo, come è stata possibile una negligenza del genere? Sono affranto come figlio e come medico. Spero che le indagini possano evidenziare le responsabilità e fare chiarezza sulla morte di mio padre. Una negligenza del genere, sulla pelle di un paziente, è assolutamente inaccettabile”.

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