E per lo “Sportello dei Diritti”, da anni impegnato anche nella tutela dei cittadini dalla miriadi di nuove frodi che si registrano con sempre maggior frequenza, è opportuno rilanciare questo vero e proprio allarme determinato dalle modalità di questo tipo di truffa che potrebbe passare quasi inosservato se non prestiamo la dovuta attenzione ai nostri conti correnti.
«Negli ultimi giorni – comincia così il testo dell’allerta – stanno giungendo numerose segnalazioni relative ad una ‘nuova’ truffa che sta colpendo ignari titolari di conti correnti mediante disposizioni SEPA, ovvero un addebito a seguito di una domiciliazione bancaria con R.I.D., apparentemente richiesta dal titolare del conto medesimo, ma in realtà autorizzata con dati personali carpiti con metodi truffaldini.
Il R.I.D. (richiesta di addebito diretto) è lo strumento più comodo per i pagamenti da effettuarsi periodicamente a fronte della prestazione dei servizi più comuni (ad es. bollette del gas, dell’acqua, dell’utenza telefonica ecc..).
L’importo addebitato fraudolentemente senza l’autorizzazione dell’utente è esiguo, e potrebbe sfuggire ad un occhio non attento. Si tratta infatti di una somma in uscita dal c/c pari a 19,90 Euro.
Gli esperti della Polizia Postale e delle Comunicazioni del Compartimento di Venezia consigliano, per evitare di incorrere in questo tipo di frode, di controllare frequentemente la lista movimenti del proprio conto corrente, operazione adesso molto più agevole grazie anche ai servizi di home banking, e, in caso di anomalie, di avvisare immediatamente il proprio istituto di credito dell’accaduto, richiedendo il richiamo della somma illecitamente sottratta e la revoca del R.I.D.».
Insomma, per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ancora una volta il modo migliore per difendersi, è quello di prevenire e non abbassare mai la soglia della propria attenzione sui movimenti del nostro conto corrente.
Nel caso siate comunque incappati nella frode potrete rivolgervi agli esperti della nostra associazione tramite i nostri contatti email info@sportellodeidiritti.org o segnalazioni@ sportellodeidiritti.org per valutare immediatamente tutte le soluzioni del caso per evitare pregiudizi.
Giovanni D’AGATA