A chiederlo è Gigi Vicinanza della Cisal provinciale, che si appella al prefetto di Salerno e ai parlamentari del territorio. “Quanto accaduto a Buccino e Battipaglia lo sappiamo tutti”, ha detto.
“Partiamo da un concetto: le Fonderie Pisano devono andare via dal sito attuale e questo è chiaro a tutti. Ma deve essere altrettanto chiaro che il diritto di fare impresa e il diritto al lavoro non possono essere fermati da azioni pretestuose della politica che, per mantenere intatti i propri bacini elettorali, fanno le barricate in qualsiasi modo. I Pisano stanno presentando un progetto virtuoso e tecnologicamente valido. Non capisco perché un impianto del genere può sorgere al centro di Copenaghen e non può essere dislocato all’interno di una zona industriale della nostra provincia.
Ai residenti di Salerno e della Valle dell’Irno sono state riconosciute le proprie ragioni e questo non va dimenticato. Ma i lavoratori delle Pisano hanno il diritto di avere una vita dignitosa e non con questi tira e molla che non fanno bene a nessuno”. Da qui, la richiesta di controllare quei Comuni che a priori chiuderanno le porte al dialogo agli imprenditori salernitani.
“Chi dice no solo per tutelare i propri feudi va bloccato dallo Stato. Ecco perché chiedo al Prefetto di valutare anche l’invio di una commissione d’accesso, come avviene per i Comuni interessati da inchieste Antimafia, in quegli Enti che bloccano procedure legali e sicure per tutta la popolazione.
Essere sindaci al Sud comporta una doppia responsabilità. Salute e lavoro devono andare di pari passo non soltanto quando c’è da ritornare alle urne. Spero che i parlamentari continuino la battaglia per i lavoratori della Pisano nello stesso modo in cui stanno tutelando i cittadini di Salerno e della Valle dell’Irno”.