Bisogna vedere se a qualcuno che avrà di più corrisponde qualcuno che avrà di meno. Per quel che mi riguarda voglio sfidare il Governo su un tema un tantino più ampio, quello di una complessiva e importante riforma costituzionale che dica presidenzialismo – federalismo, elezione diretta del Capo dello Stato, un Governo centrale forte ed efficiente a cui corrispondono autonomie per tutti, non autonomia per qualcuno di più, per qualcuno di meno.
Io sono addirittura a favore del federalismo municipale. Credo che la grande identità italiana è data dai Comuni e non dalle Regioni. Se si continua a procedere in modo bilaterale, tra lo Stato e le singole Regioni, il rischio è che ci si può sfaldare, è un rischio reale in un tempo in cui c’è un disperato bisogno dello Stato nazionale che è l’entità minima per competere e per difendere i diritti dei cittadini di fronte ai grandi avversari che sono la speculazione e la globalizzazione”.
“La cosa che rischia di creare difficoltà – sottolinea Meloni – è immaginare che una regione abbia una cosa di più, un’altra di meno perché abbiamo visto che, tra l’altro, non ha funzionato. Se guardiamo quando è stata scomposta la competenza del turismo, abbiamo avuto 20 regioni che facevano la loro propaganda sul turismo, ci siamo indeboliti, non ci siamo rafforzati come marchio Italia”.
Fonte IlDenaro.it