Corruzione nella Piana del Sele: l’imprenditore La Marca si difende
redazione
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Sono comparsi quest’oggi dinanzi al Gip di Salerno Giovanni Maiale, ex collaboratore di giustizia, arrestato venerdì scorso e l’imprenditore caseario Gianluca La Marca anche lui trasportato al carcere di Fuorni. Mentre Maiale ha fatto scena muta, La Marca ha respinto le accuse a suo carico soprattutto quelle della corruzione al direttore delle Agenzie delle Entrate di Salerno Emilio Vastarella che sarà ascoltato domani. Per quanto riguarda i rapporti con il boss Giovanni Maiale, l’imprenditore caseario ha sottolineato di aver avuti solo alcuni contatti occasionali con l’ex collaboratore di giustizia. Secondo l’impianto accusatorio, formulato dalla direzione distrettuale antimafia, l’imprenditore, avvalendosi della capacità intimidatoria di Giovanni Maiale ex boss dell’omonimo clan operate nel territorio della Piana del Sele e, sfruttando risorse provenienti da una grossa evasione fiscale, progettava di acquisire direttamente, o tramite familiari, aziende zootecniche e allevamenti bufalini della zona di Capaccio Paestum ed Eboli in stato di crisi e sottoposte a procedure esecutive. Inoltre il La Marca, al fine di risolvere delle pendenze tributarie del Caseificio “Tre Stelle” ed i debiti che aveva accumulato con il Fisco, si era rivolto direttamente al direttore provinciale dell’Agenzia delle Entrate Vastarella, corrompendolo con la donazione di un bracciale da donna in oro e brillanti ed un orologio di valore, ottenendo, in cambio, uno sconto di oltre 60mila euro sulle sanzioni che erano state comminate al caseificio dalla Commissione Tributaria.