Come raccontato dal quotidiano “Il Mattino”, c’è anche chi è ancora in attesa del risarcimento e come se non bastasse non ha più né una casa né un lavoro. Un esempio è D.I., un 39enne di Eboli che fu arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti nella Piana del Sele.
Successivamente, i scoprì che l’uomo non c’entrava nulla con quell’inchiesta, eppure dal dal 2011 al 2015 (anno in cui finirono le sue beghe giudiziarie) passò la sua vita tra il carcere, i domiciliari e l’obbligo di dimora. Il suo avvocato ha presentato anche ricorso per l’ottenimento del risarcimento, visto che fino ad ora non ha ancora ricevuto nulla. D.I. lavorava in una ditta di catering e quell’arresto lo segnò profondamente: non ha mai più trovato lavoro e ha dovuto trasferirsi dalla suocera perché non poteva più pagare il mutuo di casa.
Fonte: Il Mattino
Se I magistrati pagassero di tasca propria questi risarcimenti,sono convinto che farebbero molta più attenzione al loro lavoro. Fino a quando pagheremo noi per i loro errori?
i nostri errori li paghiamo noi senza sconto… e quello dei magistrati sempre noi li paghiamo? W la democrazia.
purtroppo la magistratura così come la giustizia italiana è corrotta e imparziale…..purtroppo la gente viene giudicata in base a come si sveglia il magistrato di turno….