A fare la differenza è stato ovviamente l’inserimento di Calaiò dal primo minuto ma, nel complesso, la Salernitana ha giovato della leggera modifica tattica che ha interessato il reparto avanzato. L’impiego di Jallow da seconda punta ha fatto la differenza, perchè, in quel ruolo, il gambiano si è mosso meglio ed è stato messo finalmente in condizione di sfruttare le sue caratteristiche.
In generale, la coppia d’attacco è sembrata quella giusta, così come è parsa logica l’idea di sistemare un rifinitore alle spalle di Calaiò e Jallow. Poi, ovviamente, per cambiare la rotta, la presenza dell’arciere è stata fondamentale, perchè avere davanti al portiere avversario un attaccante che “vede” la porta ti consente anche di raddrizzare immediatamente una partita che era iniziata subito in salita. Nonostante il vantaggio per 3-1, maturato alla fine del primo tempo, però, la Salernitana non è riuscita a chiudere la gara al Del Duca ed anzi ha sofferto fin troppo durante la ripresa.
Il gol trovato all’inizio del secondo tempo dall’Ascoli e che ha riaperto la partita, ma, soprattutto, i vari pericoli creati dall’attacco bianconero hanno fatto suonare il campanello d’allarme in fase difensiva. Insomma, sistemato l’attacco, c’è da lavorare adesso sugli altri reparti. I troppi varchi trovati dagli avversari, sabato scorso, rendono evidente che ci sia qualcosa da registrare dalla cintola in giù ed in particolare sulle corsie laterali.
Gregucci la scorsa settimana aveva provato la difesa a quattro, con conseguenti modifiche anche sull’assetto della mediana, poi, l’ennesimo stop di Di Gennaro ha frenato il cambio di modulo. Adesso alle porte c’è un’altra trasferta, quella di Verona, e sebbene il tempo a disposizione sia poco, perchè si giocherà in anticipo, il tecnico è chiamato a correre ai ripari ed apportare qualche modifica per migliorare la fase difensiva.