Come suo solito, il presidente ha attaccato il Movimento 5 Stelle ed il Governo, questa volta in modo molto pesante.
De Luca ha iniziato parlando del progetto di autonomia differenziata: “La battaglia della Regione Campania ha contribuito in maniera decisiva a frenare il percorso sull’autonomia differenziata e questo è un motivo di grande soddisfazione. Non si scherza più e mi permetto di pensare che la Regione Campania pesa, hanno iniziato a riflettere”.
Poi, nello specifico, il governatore si è rivolto direttamente ai pentastellati: “Voglio dire con grande chiarezza ai 5 stelle che non si può prendere una barca di voti e poi tradire il sud e alla Lega che non si può parlare male del sud e pretendere voti al sud. Sull’autonomia differenziata stavamo andando avanti nel silenzio generale e stavamo andando dritto verso la rottura dell’unità nazionale e la penalizzazione del Mezzogiorno”.
Sul discorso Tav De Luca prende di mira il ministro Toninelli, alludendo ad una sua carenza d’istruzione: “Una volta c’era la Cepu, Toninelli si sarà formato al Cepu, è l’espressione più improbabile dell’arte del governo. Governare e Toninelli sono come l’acqua e il fuoco, non c’entra nulla. Metà dei soldi per la Tav è finanziata dall’Unione Europea se non si fa la Tav quei soldi sono perduti e cominceremo anche a pagare delle penali, un disastro totale”.
Immancabile, poi, l’attacco ai pentastellati per il voto sull’immunità del vice-premier Matteo Salvini per il processo Diciotti: “Mi riferisco ai dirigenti M5S, fino a ieri bastava un avviso di garanzia per mettere in croce qualcuno, lo avete fatto per dieci anni, vi siete comportati da animali. Oggi siete diventati azzeccagarbugli, il ministro sedicente della Giustizia ha detto ‘abbiamo rispettato la legge. Bravo Bonafede c’è arrivato pure lui, sta emergendo un livello di cialtroneria scandaloso”
“Prima o poi la grande truffa della piattaforma Rousseau verrà fuori, – continua De Luca – un po’ alla volta le cose demenziali che abbiamo ascoltato cominciano a mostrare il proprio volto. Stanno venendo fuori tutti gli elementi di cialtroneria dei Cinque Stelle. Sul voto contro Salvini avrei riflettuto di più, non sarei stato convinto di votare sì – conclude – C’è un equilibrio di poteri nel nostro Paese, il problema non è di merito, nel merito ha torto, ma io sono per combattere le battaglie sul piano politico, non giudiziario”.