30 opere china su carta, “un racconto visivo che traduce per visioni la tensione emotiva che c’è dietro l’essere umano e le sue sconfitte – scrive Barbara Cangiano – le sue deflagrazioni, le sue paure […] C’è il gioco, ma questa volta è un gioco a cui si è già giocato abbastanza, troppo, per permettersi il lusso di perseverare.”
La mostra, ad ingresso gratuito, è visitabile fino al 10 maggio dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 12.30, dalle 15.30 alle 18.30, ed è organizzata in collaborazione con Cobbler spazio per l’arte contemporanea, Comune di Mercato San Severino, Areablu Edizioni, la community Instagram IgersSalerno, la Fondazione Pietro Lista.
Il catalogo è pubblicato da Areablu Edizioni nella Collanadiperle, a cura di Rosa Cuccurullo, dedicata ai grandi artisti dell’arte contemporanea. “Sono rimasta subito affascinata dai suoi bozzetti a china – ricorda Rosa Cuccurullo – figure che stranamente mi ricordavano i pupi siciliani, e ora, a distanza di tanto tempo, a pensarci, forse più il teatrino napoletano a noi più vicino per appartenenza e affezione. E mi davano anche, quelle figure, la sensazione di un mondo diverso, fantasioso, ma come proveniente da una profondità dell’anima.”
L’ARTISTA
Antonio Petti è nato a Napoli e vive a Salerno. Quasi tutta la sua attività è incentrata sul disegno. Già la sua prima mostra napoletana evidenziava un impegno civile che l’accompagnerà per quasi tutta la sua attività di disegnatore. Negli anni Settanta i suoi manifesti lenzuolo riempiono i muri di Salerno: battaglie per l’emancipazione della donna , con Adele Faccio e Dacia Maraini. È del 1976 il video “Funerale”, realizzato con Innocenzo Pinto, che analizza la crisi della classe politica.
Espone in varie città italiane e all’estero, tra Firenze, Roma, Amalfi, Milano, Perugia, Napoli, Oporto in Portogallo, Reims in Francia e Baltimora negli Stati Uniti. Col tempo l’opera di Petti va arricchendosi di una vena fantastica, che già appare nei mosaici con la storia del Burattino alla base del monumento al Pinocchio realizzato nel 2000 all’omonimo parco a Salerno. Ha inoltre scritto lavori teatrali e racconti pubblicati in antologie e riviste letterarie.
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