L’Arechi si è svuotato. Una emorragia di passione causata dalla poca fiducia nelle ambizioni del club, dalla mancanza di continuità di una squadra che nel momento topico della stagione viene meno. Troppe volte ha deluso le aspettative questa squadra che ora, pur ritrovandosi in zona play off dovrà lavorare su due fronti: il campionato e la riconquista dei suoi tifosi.
Perugia è un banco di prova importante per testare ambizioni, verificare il livello di autostima, e trovare quella continuità di rendimento che ti permette di ancorare il progetto di rilancio su basi solide. La partita di ieri ha detto anche alcune cose importanti: Gregucci ha scelto un gruppo ristretto di calciatori 13, 14 atleti su cui puntare dentro e fuori.
Le conferme di Mantovani, Migliorini, Minala e Calaiò rispetto a Schiavi, Odjer e Djuric in una gara in cui era ipotizzabile il turnover per far rifiatare chi era in debito d’ossigeno confermano la decisione del trainer pugliese. Si va avanti così strada facendo ognuno avrà la sua chance che non dovrà sprecare per potersi ritagliare un posto al sole con la maglia granata.