“A Vigevano si spacca” è uno spettacolo teatrale originale nato dall’incontro tra i “Ricover”, un vero gruppo musicale, e Mimmo Capozzi, regista e autore teatrale, con la finalità di raccontare una storia – quella di quattro musicisti con le loro personali ambizioni, alle prese con la scaletta e con le prove all’interno di un garage, per la preparazione di un importante concerto – e le canzoni di Rino Gaetano.
Quello che ne scaturisce è un intreccio teatrale e musicale tra quotidianità, l’amicizia dei protagonisti e i testi senza tempo dell’autore calabrese, prematuramente scomparso il 2 giugno 1981, ancora capaci di raccontare e trasmettere uno spaccato dell’Italia, che fu e che è restata, dal secondo dopoguerra ad oggi.
“A Vigevano si spacca” è stato rappresentato in prima nazionale il 3 e 4 novembre 2017 al Teatro Kennedy di Fasano, raccogliendo critiche esaltanti ed entusiasmanti, in particolare per il merito di aver offerto insieme a 90 minuti di intrattenimento, numerosi spunti di approfondimento e di riflessione sui testi, gli argomenti e le tensioni politiche e storiche decodificate nelle canzoni di Rino Gaetano.
Quest’ultimo bollato come autore “non sense” dai propri contemporanei e destinato ad essere costantemente riscoperto, analizzato e mai banalizzato dalle generazioni di oggi su cui il cantautore aveva già “profetizzato” qualche anno prima di morire.
Il Festival è organizzato dalla Compagnia dell’Eclissi, diretta da Enzo Tota, con il patrocinio dell’Istituto d’Istruzione Superiore Statale “Genovesi – Da Vinci”, guidato dal dirigente Nicola Annunziata, il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana – Fondazione Carisal, delle Soroptimist Club Sezione Salerno, della U.I.L.T. Campania.
IL CARTELLONE. Domenica 10 marzo, alle ore 19, i riflettori del Genovesi saranno puntati su “TeatrArte” di Macerata con “Macbeth” nella elaborazione di Eleonora Sbrascini che sarà in scena accanto a Franco Tomassini.
È una rivisitazione a due atti di una delle più famose tragedie shakespeariane. Ricordata talvolta per essere la più breve tragedia di Shakespeare, Macbeth è anche il lavoro più sfaccettato e difficoltoso messo in campo dal grande drammaturgo inglese. Domenica 17 marzo, alle ore 19, “Le Fortunate eccezioni” di Lucca presenteranno “Parole incatenate” di Jordi Galceran.
Lo spettacolo parte da alcuni interrogativi “qual è il limite tra l’amore, il fuoco di una sana passione, e l’ossessione?”, “chi lo stabilisce?”, “chi riesce a percepirne i contorni?” La crudeltà e l’inganno permeano tutta la vicenda e l’angolazione da cui appaiono i fatti cambia in continuazione, mutando l’opinione e l’apparente natura dei personaggi.
Ogni verità è illusoria e solo il finale darà una giusta visione dei fatti pregressi, insieme alla perenne inquietudine circa la cattiveria, la gratuità del male e le distorsioni che la mente opera sulla realtà. Domenica 31 marzo, alle ore 19, sarà di scena la Compagnia Teatrale Calandra di Tuglie (LE) in “Edipo Re” di Sofocle per la regia di Giuseppe Miggiano.
Donato Chiarello, Federico Della Ducata, Luigi Giungato, Annarita Vizzi e Patrizia Miggiano daranno vita alla storia di un uomo che passa dall’essere un re amato dal suo popolo allo scoprirsi assassino del proprio padre e amante incestuoso della propria madre, attirando su di sé la maledizione degli dei. Una tragedia dal significato universale, simbolo della fragilità della sorte umana e di una ricerca interiore che porta a scavare nell’oscurità che alberga dentro se stessi.
Domenica 7 aprile, alle ore 19, con il Teatro Estragone di San Vito al Tagliamento(PN) al festival sarà proposto “Virginia va alla guerra” di Norina Benedetti. Lo spettacolo si concentra sulle giornate che vanno della disfatta di Caporetto con il relativo sfollamento della popolazione fino alla conclusione della Guerra.
Un anno di vicende vissute in prima persona da una ragazza dodicenne che parte da Udine, giunge a San Vito al Tagliamento (Pn) e ritorna a Sclaunicco (Ud) dove trascorre l’anno dell’occupazione. Sabato 13 aprile, alle ore 21.15, ultimo spettacolo in scena con il Teatro di Anghiari (AR) dal titolo “Una spina nella carne” di Francesca Ritrovato, vincitore del IV Festival MonoDrama di Sala Consilina (SA). Lo spettacolo prende spunto dalla cartella (vuota) intestata a Leonilde – una ragazza d’inizio ‘900 rinchiusa nel manicomio di Girifalco solo perché “disonorata” a seguito di una “fujitina” – e rinvenuta durante ricerche incompiute.
I vincitori della decima edizione del Festival deliberati dalla giuria tecnica, coordinata da Marcello Andria, saranno, poi, annunciati domenica 5 maggio, alle ore 19, con la tradizionale serata di premiazione a cura della Compagnia dell’Eclissi. Il costo dell’abbonamento è di 80 euro. Info line: 338 2041379 – 347 6178242.
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