Questa mattina Potere al Popolo ha appreso la notizia ed ha affiancato la famiglia con i suoi militanti per trovare un accordo con il comune ed evitare che una storia di povertà si trasformi in una tragedia ancora più grande. “Siamo contrari al provvedimento di sfratto e alle condizioni poste senza che sia stato previsto un percorso concreto di emancipazione dalla loro condizione di sofferenza – dichiara Gerardo Ragosa militante di Potere al Popolo Salerno – Chiediamo che venga individuato un alloggio per tutti i componenti della famiglia e che si provveda a favorire il reinserimento lavorativo di almeno uno degli adulti presenti nel nucleo. Riteniamo inoltre pratica crudele e inappropriata al caso, l’eventuale separazione della madre dai bambini. Abbiamo dialogato con il Sindaco a cui è stato chiesto un tavolo di discussione perché si giunga ad una soluzione condivisa che non causi sofferenze gratuite a nove persone già schiacciate dalla povertà. Potere al Popolo si batte per il diritto alla casa per tutte e tutti”.
“In provincia di Salerno secondo i dati del 2017 sono oltre 600 i provvedimenti di sfratto emessi, oltre 200 solo a Salerno città – dichiara Davide Trezza del coordinamento nazionale di Potere al Popolo in forza a Pap Salerno – Cacciare le persone dalle case non è la soluzione. E’ necessario un piano straordinario per la messa a disposizione di un milione di alloggi sociali in dieci anni attraverso il prioritario riutilizzo del patrimonio esistente”.
Secondo i dati del Ministero dell’Interno, nel 2017 in Campania sono 6.457 i provvedimenti di sfratto emessi e 7.655 le richieste di esecuzione; 2.349 sono stati già eseguiti aumentando la condizione di disagio e marginalità dei soggetti coinvolti In Italia sono 1,7 milioni di persone sono a rischio povertà abitativa e 650mila famiglie sono in attesa di alloggio popolare. E 7 milioni le case vuote.
In un Paese colpito da una crisi decennale, dove troppo spesso le imprese sono coinvolte nella rapina di fondi pubblici e nello sfruttamento dei lavoratori, con un tasso di disoccupazione drammatico, le case, le città e i servizi pubblici essenziali diventano sempre più centrali nella corsa al profitto. L’Italia in questo momento non è solo il Paese con il tasso di nuclei proprietari tra i più alti d’Europa, ma anche quello che si vede spaccato su una grande divario in termini di benessere. Se è vero, stando ai dati pubblicati dal Ministero dell’Interno, che complessivamente le sentenze sono in calo del 6,7% e le esecuzioni del 9,3%, c’è da evidenziare che al Sud la situazione è ben diversa. Le sentenze sono infatti cresciute dell’80% in Abruzzo, del 50% in Molise, del 30% in Basilicata, del 47% in Sicilia, dell’11% in Campania. Unica eccezione la Puglia, che ha segnato un -5%.
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