Le nuove leve – La cosa paradossale è che i medici non mancherebbero neppure: come denuncia l’Ordine della categoria, sono poco meno di 16mila i medici intrappolati nel cosiddetto “imbuto formativo”: laureati, abilitati e poi costretti ad attendere anche per anni prima di riuscire a ottenere un posto nelle scuole di specializzazione o al Corso per la Medicina Generale. Il MIur ha messo a bando 6.934 posti nelle 50 scuole di specialità e per tali posti si sono presentari più del doppio dei laureati.
Il Contratto di governo include il dossier specializzandi, prevendendo che “i posti per la formazione specialistica dei medici dovrebbero essere determinati dalle reali necessità assistenzaieli”, ma a tale intenzione non è seguito il via libera a nuove assunzioni che poteva essere incluso nel Dl Semplificazioni, ma è saltato. L’unico spiraglio è per ora nella scelta del ministero della Salute di aprire i concorsi anche agli specializzandi iscritti all’ultimo anno di corso, ma secondo le associazioni di categoria ancora troppo poco per coprire le voragini della Sanità italiana.
I medici a gettone – In mancanza di personale si ricorre allora ai medici a gettone, giovani neolaureati senza esperienza oppure camici di lungo corso richiamati in servizio anche se sarebbero già in pensione. Secondo i dati forniti dall’Enpam, l’ente della previdenza per i medici, sarebbero almeno 35mila i precari retribuiti a chiamata. Di questi almeno 10mila sarebbero esterni alle strutture e pagati anche 90 euro all’ora, mentre i restanti sarebbero già dipendenti degli ospedali e retribuiti oltre lo stipendio per i turni extra anche 60 euro all’ora.
Fonte TgCom.it
Quanta disinformazione…quota 100 riguarda l’Istituto previdenziale nazionale (INPS) al quale solo una piccolissima quota di medici è iscritto. La maggior parte ha come ente previdenziale la cassa medici (enpam) che non è assoggettata né alla legge Fornero né a quota 100.