“Il Comune di salerno – ha spiegato il sindaco Napoli – si è fatto carico di una tragedia immane: al cimitero di Salerno ospitiamo dieci donne, una delle quali era anche incinta. E’ un ricordo che va tenuto vigile e sveglio. Dimenticare è la peggiore cosa che possa accadere: non è giusto e non è umano.
Il sacrificio di queste donne è un atto intollerabile e ingiustificabile. Può avere un senso nel ricordo e può essere utile solo come monito per chi scrolla le spalle e si gira dall’altra parte. C’è una spinta xenofoba nel Paese ma Salerno vuole viaggiare in controtendenza: ci sono delle tragedie che vanno guardate diritto in faccia. Ci sono dei valori non negoziabili, su tutti l’accoglienza e la tolleranza. Qualche piccolo gesto simbolico può essere utile alla democrazia. A differenza della tragedia della Shoah, qua nessuno può dire non sapevo”.
Secondo l’assessore comunale alle Poitiche sociali, Nino Savastano: “Questa resta una ferita aperta per la nostra città. Arrivarono a Salerno giovanissime donne in un momento in cui il porto della nostra città era stavo individuato dal Ministero quale porto di sbarco. Abbiamo accolto piú di 22mila persone e 500 minori non accompagnati. Ringraziamo il fioraio Enzo Carrella che ha voluto donare questi fasci di mimose”
(foto Massimo Pica)