Perché di fenomeno si tratta, destinato progressivamente nel tempo breve della politica,
azzardo così non oltre lo spazio di una legislatura di governo, a essere riassorbito nei due campi di governo opposti che da sempre contraddistinguono e quindi governano gli spazi della maggioranza e della minoranza.
Con l’elezione di Zingaretti a leader – e non capo come egli stesso ha tenuto subito a precisare – del Pd, lo spazio di governo a sinistra sarà progressivamente e di nuovo stabilmente occupato da un partito che affonda le proprie radici, com’è proprio dell’arte della politica fin dai tempi di Platone, nelle idee che vivono per mezzo delle storie che gli uomini ancora intendono costruire.
Non mi dilungo oltre, ma un’ultima annotazione ritengo per parte mia necessaria: i Cinquestelle emergono dalla sinistra dei due schieramenti – è innegabile -, e si sono serviti di un modello solo in apparenza alternativo a quello renziano.
Renzi ha avuto la possibilità, almeno a quanto pare, e uso così un brutto termine ma efficace, di sfondare e cioè imporre, con mandato europeo e nazionale, se’ e la propria corte di eletti all’intero popolo degli italiani.
Fallito il tentativo, per volontà del popolo elettore, i Cinquestelle sono subentrati nello spazio di sinistra costituendo la carta di riserva del medesimo schieramento sempre pronto a governare. Con il fallimento di Renzi, e la futura caduta del governo attuale, anche i Cinquestelle esauriranno pertanto il loro compito; ma ritengo non prima che il campo del centrosinistra sia fortemente garantito e quindi stabilmente occupato da una forza
complessiva che sia realmente competitiva con una forza complessiva ed
equivalente che occupi il campo opposto di governo del centrodestra.
Naturalmente, vedremo.
Angelo Giubileo