«Il lavoro è stato realizzato quasi a costo zero – ha dichiarato il primo cittadino – per un intervento così servivano decine di migliaia di euro mentre noi, con l’aiuto del Consac spa e la ditta Gagliotta, abbiamo realizzato l’opera con meno di 100 euro, il costo di quattro tombini in ghisa.
Per lo scavo e la tubatura in polietilene, ci hanno pensato il Consac e la ditta Gagliotta. Ci tenevano a ringraziare la mia squadra ed in particolare l’assessore Perazzo e il vicesindaco Calicchio per il lavoro svolto.
Non è stato semplice chiedere l’autorizzazione a tutti questi cittadini che ci hanno permesso, senza titubare un attimo, di operare in tutti questi appezzamenti di terreni privati».
«Questa amministrazione ha realizzato un’opera di grande carattere civile, di grande carattere sociale e umanitario. Perchè la sostituzione della condotta in amianto di Lentiscosa, che nei pensieri, nei sospetti, nelle ansie della gente, ha causato tanti danni alla popolazione di questo paese e alla salute della gente di questo paese, è un’opera autenticamente sanitaria e umanitaria» ha aggiunto il parroco don Gianni Citro prima di benedire l’opera.
«Siamo al fianco di Camerota e di questa Amministrazione con la quale abbiamo avviato una collaborazione reciproca frutto del nostro modo di agire che è molto simile – afferma Gennaro Maione, presidente del Consac -. Puntiamo logicamente a far diventare Camerota autonoma dal punto di vista idrico nel breve periodo.
Con la realizzazione del pozzo di Licusati, con la sostituzione della condotta di Lentiscosa, l’amministrazione dona a questo popolo due grandi opere». Nel corso dell’incontro è intervenuto anche il vicesindaco Francesco Calicchio e l’assessore Vincenza Perazzo. Poi le conclusioni dell’ingegnere del Consac Felice Parrilli.
Da Lentiscosa i vertici del Consac e l’amministrazione comunale hanno raggiunto Licusati per rendere noto alla popolazione il progetto dell’impianto di emungimento idrico (pozzo).