Avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 26 aprile, e ci ha lasciati senza poter vedere realizzato, per un soffio, uno dei suoi sogni: persona colta, ottimista e sensibile aveva scritto “Forse troveremo il cielo”, un recital su come l’amore e la fratellanza possano aiutare le persone a superare le esperienze negative e i momenti bui.
Lo spettacolo sarà in scena martedì 19 marzo alle ore 20:30 al Teatro delle Arti di Salerno, musicato dal Maestro Guido Cataldo, suo storico amico: un modo per ricordare il prezioso testamento morale e spirituale che ci ha lasciato e per onorare una vita dedicata al prossimo e ai bisognosi.
I biglietti saranno disponibili al botteghino del Teatro la sera stessa, e Giffoni Experience ha deciso di riservare 100 posti gratuiti per i giffoners.
Il recital, prodotto dal gruppo di recitazione Animazione90 con il sostegno di Giffoni Experience, è diretto Gaetano Stella, che sarà sul palco anche nelle vesti di attore insieme a Elena Parmense, Chiara De Vita, Matteo Salsano e i musicistiAngela Clemente, Diana Cortellessa, Michele Ceruso e Tommaso Fichele.
Parteciperanno all’evento, oltre al direttore Claudio Gubitosi, al presidente Piero Rinaldi e a tutto il team di Giffoni anche alcuni amici di sempre di Padre Claudio, tra cui Alfonso Andria, Giuseppe Blasi e Angelo Scelzo. Prevista la presenza anche del Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, e dell’Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno Luigi Moretti, oltre ai fratelli, cugini, nipoti e parenti di Padre Claudio.
“Questo spettacolo – racconta il Maestro Cataldo – nasce dalla volontà di Padre Claudio di avvicinare e ascoltare il pessimismo, i dubbi e le paure dei giovani a cui cercava di dare risposte e consigli.
All’epoca avevo scritto un musical, ‘Evangelio’, che portammo anche da Papa Giovanni Paolo II, e lui in confidenza mi disse, ‘ho scritto questa storia, cosa ne dici?’. Alla fine la storia uscì su un libricino realizzato con i Salesiani di Torino. Nel frattempo io avevo preparato le musiche. A ottobre scorso Padre Claudio mi chiamò e mi disse: “prima che sia tardi dobbiamo farlo”, e così scegliemmo la data”.
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