Lo spettacolo è volutamente breve e veloce, una stilettata di circa 60 minuti, durante i quali il pubblico è costretto senza pensare a partecipare, ad assistere e ad accompagnare i protagonisti nel loro rotolare rapido e doloroso verso la fine, prendendo, a ragione o torto, le parti ora dell’uno ora dell’altro, arrivandone magari a giustificare anche i comportamenti in un rincorrersi di verità mutevoli, non capendo che alla fine l’unica verità, è la violenza che scaturisce dall’incapacità di amare e di rispettare l’altro.
“Spesso leggiamo episodi di violenza che ci indignano, ma che poi tendiamo a rimuovere dai nostri pensieri, forse per abitudine, quasi fosse un danno collaterale insito in questa società, forse per paura o auto difesa – si legge nelle note di presentazione allo spettacolo –
Con “Parole incatenate” volevamo mostrare quello che dall’esterno non si può o non si riesce e, a volte non si vuole, né vedere né immaginare. Volevamo “disturbare” lo spettatore, far nascere in chi guarda e ascolta il dubbio della verità, che spesso si nasconde e si manifesta poi a posteriori, a giochi ormai fatti, quando i drammi si leggono sui giornali”.
Il Festival è organizzato dalla Compagnia dell’Eclissi, diretta da Enzo Tota, con il patrocinio dell’Istituto d’Istruzione Superiore Statale “Genovesi – Da Vinci”, guidato dal dirigente Nicola Annunziata, il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana – Fondazione Carisal, delle Soroptimist Club Sezione Salerno, della U.I.L.T. Campania.
IL CARTELLONE
Domenica 31 marzo, alle ore 19, sarà di scena la Compagnia Teatrale Calandra di Tuglie (LE) in “Edipo Re” di Sofocle per la regia di Giuseppe Miggiano.Donato Chiarello, Federico Della Ducata, Luigi Giungato, Annarita Vizzi e Patrizia Miggiano daranno vita alla storia di un uomo che passa dall’essere un re amato dal suo popolo allo scoprirsi assassino del proprio padre e amante incestuoso della propria madre, attirando su di sé la maledizione degli dei.
Una tragedia dal significato universale, simbolo della fragilità della sorte umana e di una ricerca interiore che porta a scavare nell’oscurità che alberga dentro se stessi. Domenica 7 aprile, alle ore 19, con il Teatro Estragone di San Vito al Tagliamento (PN) al festival sarà proposto “Virginia va alla guerra” di Norina Benedetti.
Lo spettacolo si concentra sulle giornate che vanno della disfatta di Caporetto con il relativo sfollamento della popolazione fino alla conclusione della Guerra. Un anno di vicende vissute in prima persona da una ragazza dodicenne che parte da Udine, giunge a San Vito al Tagliamento (Pn) e ritorna a Sclaunicco (Ud) dove trascorre l’anno dell’occupazione.
Sabato 13 aprile, alle ore 21.15, ultimo spettacolo in scena con il Teatro di Anghiari (AR) dal titolo “Una spina nella carne” di Francesca Ritrovato, vincitore del IV Festival MonoDrama di Sala Consilina (SA). Lo spettacolo prende spunto dalla cartella (vuota) intestata a Leonilde – una ragazza d’inizio ‘900 rinchiusa nel manicomio di Girifalco solo perché “disonorata” a seguito di una “fujitina” – e rinvenuta durante ricerche incompiute.
I vincitori della decima edizione del Festival deliberati dalla giuria tecnica, coordinata da Marcello Andria, saranno, poi, annunciati domenica 5 maggio, alle ore 19, con la tradizionale serata di premiazione a cura della Compagnia dell’Eclissi. Il costo dell’abbonamento è di 80 euro. Info line: 338 2041379 – 347 6178242.