All’interno di un terreno agricolo seminativo non visibile dalla viabilità ordinaria e sottoposto rispetto al piano di campagna, i militari hanno scorto, attraverso osservazione dall’alto, un invaso artificiale recintato da pali in legno e rete metallica di considerevoli dimensioni con una lunghezza di circa 60 mt, larghezza fino a 25 mt e profondità media di circa 4 metri colmo di effluenti di allevamento. La superficie dell’invaso, realizzato mediante scavo del terreno e coperto nella parte visibile da guaina isolante, è di circa 1500 mq per un volume di 6000 mc.
Con sorpresa i militari hanno individuato lungo l’argine del “vascone” una tubatura in polietilene, dalla quale fuoriusciva, riversandosi nell’invaso, un refluo costituito da effluente zootecnico. I repentini accertamenti hanno consentito di individuare il punto di emissione della conduttura. Si tratta di un allevamento bufalino che dista diverse centinaia di metri, circa 500, dall’invaso e si trova infatti nel confinante comune di Palomonte alla località Sperlonga.
Le verifiche presso l’allevamento hanno consentito di tracciare la condotta e verificare con esattezza il percorso del refluo che dal sito aziendale in prossimità dei paddock, attraverso un sistema meccanico di pompe e condotte, porta i reflui zootecnici nel vascone. E’ emerso inoltre, che l’invaso è di non recente realizzazione e che i reflui in esso raccolti sono illecitamente gestititi.
I militari hanno quindi provveduto a sequestrare il sistema di tubature e scarichi utilizzato per smaltire i reflui oltre che l’intero invaso e deferito alla Autorità Giudiziaria il responsabile.