La Uila Uil di Salerno, alla luce degli ultimi fatti di cronaca e nell’imminenza della stagione conserviera, interviene di nuovo sul tema dello sfruttamento dei braccianti, tornato d’attualità dopo l’inchiesta della Direzione distrettuale Antimafia di Salerno.
“Siamo stati in prima linea nel volere fortemente la legge 199/2016 che consentisse di intervenire in maniera determinata con pene certe e severe sulla fattispecie di reato sia in modo preventivo che repressivo, ciò nonostante permane la realtà dei lavoratori sottopagati e senza nessuna tutela, raggirati, che si spaccano la schiena per ore sotto il sole”, sottolinea il segretario generale Ciro Marino, rimarcando l’attenzione da sempre riservata da tutti i livelli della Uila Uil al fenomeno che affligge il settore agricolo, che per alcuni l’agricoltura non è un settore vitale per l’importanza che ha, ma un mero illecito business con l’aggravante dello sfruttamento e riduzione in schiavitù dell’essere umano.
“Nel territorio della Piana del Sele e nell’Agro, dove la storia rischia di ripetersi anche quest’anno, continua il dramma dei camion carichi di immigrati dediti al lavoro di braccianti.
«La fotografia è chiara a tutti: ci sono persone costrette a sacrificarsi per sopravvivere, lavorando duramente per ore al soldo dei caporali senza scrupoli. Come se non bastasse, le cronache in tempi anche recenti hanno raccontato di tragedie immani, legate proprio al degrado e alle condizioni disumane in cui i braccianti prestano la propria opera alle ditte non in regola.
Basti pensare alle imprese e cooperative senza terra come accaduto a Brescia e alla scorsa estate quanto accaduto nel Foggiano, dove numerosi immigrati persero la vita in diversi incidenti, avvenuti mentre erano a bordo dei “camion della morte”.
Una strage senza fine, solo ora si comincia a rispondere con incisività, e gli interventi non devono rimanere mai più isolati, è un reato contro l’umanità. Il lavoro della magistratura delle forze dell’ordine dell’Ispettorato del lavoro va lodato.
Non è la prima volta che lo diciamo pubblicamente né l’ultima, questa piaga mette in ginocchio anche aziende sane che applicano i contratti e, nella provincia di Salerno sono tante, non possiamo attendere che nella nostra provincia si continuino a consumare altre tragedie, né possiamo tollerare che non solo i diritti ma la dignità dei lavoratori vengano ancora calpestati, per cui è necessario che tutti gli enti preposti, in primis l’organo di governo territoriale, facciano la loro parte soprattutto per prevenire questo fenomeno ed evitare che il disumano scempio venga consumato. Noi ci siamo e la nostra parte la continuiamo a fare accanto ai lavoratori, non soltanto facendo emergere situazioni di illegalità ma promuovendo azioni congiunte con chi è dalla nostra parte, chi non lo è resta complice.
Pensiamo sia utile che queste esperienze siano portate a conoscenza anche nelle scuole, soprattutto in quelle aree nelle quali il fenomeno è più presente, è giusto che gli adolescenti comprendano che accanto alle loro abitazioni esistono situazioni di disagio inimmaginabili, con l’auspicio che gli stessi sviluppino una sana cultura del lavoro. L’epoca dello sfruttamento nell’accezione più ampia deve finire una volta per tutte”, ha concluso Marino.
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