Insomma cose normali di un presidente attaccato alla squadra e che vive con passione l’avvenimento agonistico. In questo contesto Salerno è un po’ come una cenerentola relegata a ruolo di comprimaria nella vita del multi patron che ha attenzioni e interessi soprattutto per la Lazio.
Salerno viene dopo, sempre dopo la casa madre e questo modus operandi ha determinato negli anni un solco profondo. Marco Mezzaroma, invece, pur con i tanti impegni di lavoro ha sempre avuto un unico pensiero: la Salernitana. Il co patron è sempre presente o quasi all’Arechi. Non solo. Seppur a distanza si informa e si tiene aggiornato, in tempo reale e non nei ritagli di tempo cosa accade a Salerno ed alla Salernitana.
Proprio a Mezzaroma si rivolgono a mezzo social alcuni tifosi chiedendo una maggiore presenza non solo in occasione delle partite ma anche durante la settimana. Come in una impresa la presenza della proprietà è sempre positiva per evitare cali di tensione e disfunzioni. Questo Lotito lo sa bene e lo sa anche fare bene: vedi vicenda Lazio. Perché Salerno non può avere una proprietà più attenta e presente?
Sabato 30 marzo ci si gioca tanto se non tutto.
La gara con il Venezia è il crocevia della stagione. Gli errori sono stati commessi dall’attuale proprietà ma il campionato non è finito. Nell’ anno del centenario finire addirittura a lottare per i play out sarebbe uno smacco troppo grande anche per i tifosi granata che, nonostante gli errori in fotocopia, hanno deciso di restare ugualmente accanto alla squadra