Attraverso la piattaforma di “equità crowfunding”, tutti i tifosi “dei ramarri”, possono acquistare una quota della società a partire da un investimento minimo di 250 euro fino ad un valore massimo di oltre 25 mila euro.
A supporto del Progetto Pordenone 2020 (compagine prima in classifica del girone A Lega Pro), la locale Confindustria, attraverso la controllata Unindustria Pordenone Energia, ha attivato una sponsor ship con la società cara al presidente Lovisa. (Fonte Il Sole 24 Ore)
Oltre al Pordenone, anche le società di calcio del Pescara e del Vicenza, hanno attivato nuove strategie aziendali, finalizzate a coinvolgere e fidelizzare i tifosi ed aziende del territorio di riferimento. Le società in questione con i progetti aziendali di riferimento, hanno realizzato, un progetto indiretto di “azionariato popolare”.
Con il progetto “Pescara Bond”, il club abruzzese ha inteso raccogliere fondi da investire nello sviluppo e nel rinnovamento del complesso sportivo Delfino Pescara Trainig Center. Al termine dell’operazione “de quo”, la società del Pescara, grazie alla sottoscrizione di 393 tifosi investitori ha raccolto 2.357 mln di euro.
Il Vicenza Calcio invece, grazie al proprio socio di maggioranza, Renzo Rosso (presidente di OTB), ha comunicato l’ingresso in società di ben 11 aziende del territorio vicentino, che hanno condiviso la mission “bianco rosso”.
In tempo di calcio austerity, le società di calcio, non possono prescindere da tali forme di coinvolgimento dei propri tifosi ed aziende del territorio, senza tralasciare, la “funzione di ricavo” legata ai “ricavi da stadio” e dai “ricavi da diritti tv”.
Allo stato i Club di calcio, si presentano sul mercato, come “soggetti sui generis”, rispetto al “prodotto commercializzato”, ed ai “fattori della produzione” utilizzati. Il “prodotto” spettacolo , ed i “calciatori” fattori della produzione, rendono i club di calcio oggetto di osservazione per i classici “stakeolder” , per il mercato , per i tifosi, e per le aziende sponsor.
In tale situazione, per migliorare la valutazione del brand, societario con relativo aumento per il club dei propri ricavi commerciali, bisogna attivare una politica di fidelizzazione dei propri tifosi. Diversificare i ricavi del club di calcio anche grazie grazie al “re- branding” e Esport?
Grazie agli “sport elettronici” (Esport), i club di calcio , potranno determinare nuove strategie di comunicazione e marketing , finalizzate alla ricerca di nuovi tifosi, nuove aziende sponsor, nuovi ricavi aziendali. Allo stato, la diversificazione dei ricavi delle società di calcio, passa anche attraverso il “re- branding”, ossia l’utilizzo del proprio marchio in ambiti differenti da quelli tradizionalmente attivati.
Al fine di aumentare i “ricavi” dei club di calcio , gli asset principali da soddisfare risultano essere: sport elettronici (Esport), Fan Experience, Smart Arena.
In Italia hanno gia’ attivato “ gli sport elettronici” come elemento di “re-branding” le seguenti societa’ di calcio: Cagliari, Empoli, Genoa, Perugia, Roma e Sampdoria. In Europa invece, il “calcio digitale” vede protagonisti: Real Madrid, Bayer Monaco, Siviglia, Paris Saint Germain, Manchester City, Schalke04.
Lo sviluppo degli Esport è testimoniato dall’aumento dell’audience che a livello mondiale e’ passato dai 235 milioni del 2015, ai 385 milioni del 2017., e relativa previsione entro il 2020 di 589 milioni, mentre il valore dei “ricavi da Esport” , è aumentato dai 325 milioni di dollari del 20125 ai 696 del 2017. (Fonte Il Sole 24 Ore)
Pordenone 2020, per vincere la sfida del “soccer innovation”!!!
Antonio Sanges – Dottore Commercialista
Farlo anche a Salerno?