Il tema è stato dibattuto su richiesta della minoranza consiliare nonostante il consiglio comunale non avesse competenza sull’argomento e sorvolando sull’oltremodo palese conflitto d’interesse che vedeva coinvolto il consigliere Mormile.
Alle imprecisioni ed alle mistificazioni hanno risposto da un punto di vista strettamente politico il sindaco Reale e da un punto di vista prettamente tecnico l’ingegnere Marini.
La trasformazione urbanistica di un territorio, in particolare in una zona di tutela ambientale “dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità”, non può e non deve essere, prerogativa esclusiva di pochi privati (ad es. alcuni proprietari dei suoli interessati dalla stessa trasformazione), bensì deve essere un diritto della collettività da esercitare attraverso un’azione pubblica e trasparente che si sviluppa accedendo al libero mercato imprenditoriale che possa assicurare, sin dall’inizio, non solo l’avvio dell’intervento ma il completamento dello stesso a beneficio di tutti e a prezzi calmierati sotto la costante vigilanza del Comune.