Dopo i picchi raggiunti nel 2018, come già in parte registrato nei primi tre mesi del 2019, anche nel secondo trimestre dell’anno la famiglia tipo potrà contare su un significativo risparmio. Le riduzioni, spiega l’Autorità, sono legate alla contrazione dei prezzi delle materie prime nei mercati all’ingrosso dell’energia.
Facendo una misurazione degli effetti sulle famiglie, al lordo tasse, per l’elettricità la spesa di una famiglia-tipo, che consuma in media 2.700 kWh all’anno e una potenza impegnata di 3 kW, sarà di 565 euro tra il 1 luglio 2018 e il 30 giugno 2019. Per il gas, con un consumo medio di 1.400 metri cubi annui, la spesa nello stesso periodo sarà di circa 1.157 euro.
Per quanto riguarda l’energia elettrica l’aggiornamento è guidato da un deciso calo della componente a copertura dei costi per l’approvvigionamento dell’elettricità (-12,22%), parzialmente ridotto da un adeguamento degli oneri generali (3,72%).
La riduzione della componente materia prima è principalmente determinata dal ripiegamento delle quotazioni internazionali delle commodity energetiche, con una riduzione del prezzo del gas naturale stimolata anche dall’allineamento al ribasso dei prezzi tra il mercato asiatico e quello europeo. A questo si aggiunge che dopo la significativa crescita dello scorso anno, il prezzo dei permessi di emissione della CO2 sembra ora essersi assestato.
Con riferimento agli oneri generali, in un contesto comunque stabilizzato, l’Autorità è intervenuta per tener conto delle aggiornate esigenze di gettito del sistema, sempre con l’obiettivo di assicurare il riequilibrio degli effetti della precedente manovra, che nel 2018 aveva garantito una protezione rafforzata sui clienti domestici rispetto ai non domestici.
Per il gas naturale l’andamento è determinato dalla riduzione della spesa per la materia prima (-10,5% sulla spesa della famiglia tipo), legata alle quotazioni stagionali attese nei mercati all’ingrosso nel prossimo trimestre, leggermente controbilanciata da piccoli aggiustamenti degli oneri generali (0,41%) e di altre componenti connesse al trasporto e gestione del contatore (0,15%).
“Una riduzione nella bolletta è sempre un dato accolto con favore, naturalmente, ma occorre monitorarne le cause e le dinamiche con la stessa attenzione che sarebbe stata riservata in caso contrario – afferma il presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini – L’azione dell’autorità in questo contesto si concentra sul monitoraggio del sistema per consentire il massimo trasferimento di beneficio possibile al cliente finale”.
Fonte ANSA
È un pesce d’aprile ?
si diminuiscono i costi delle materie prime ma aumentano i balzelli di trasporto e servizi,sono solo ladroni autorizzati.
Il prezzo di energia e metano possono anche contrarsi, ma rimangono aliquote, contributi e gabellette varie con cui sfamiamo enti, agenzie, istituzioni locali e pippe varie.
Una rapina legalizzata
Da gennaio è aumentata l’iva Dal 10al22% sulla bolletta dell’ENEL altro che diminuzione della stessa….