L’accordo evolve su un dato certo: il superamento dei valori limite del materiale particolato PM10 e del biossido di azoto sul territorio italiano – già oggetto di procedure comunitarie di infrazione – “interessa anche una serie di zone localizzate nella Regione Campania” tra le quali “l’area Napoli-Caserta e la zona costiera collinare e beneventana”.
Considerato che “in Campania le fonti emissive critiche responsabili dei superamenti sono prioritariamente il traffico veicolare, il riscaldamento domestico a biomassa e l’agricoltura”, attraverso tale accordo la Regione si impegna a “prevedere nel piano regionale di qualità dell’aria una limitazione della circolazione dal 1° ottobre al 31 marzo di ogni anno, da applicare entro il 1° ottobre 2019, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:30 alle ore 18:30, salve le eccezioni indispensabili, per le autovetture e i veicoli commerciali di categoria N1, N2 e N3 ad alimentazione diesel, di categoria inferiore o uguale ad Euro 3; tale limitazione è applicata anche ai motoveicoli e ai ciclomotori di categoria inferiore o uguale ad Euro 1. Entro il 1° ottobre 2021, la limitazione è estesa alla categoria Euro 4 ed è applicata anche ai motoveicoli e ai ciclomotori di categoria inferiore o uguale a Euro 2.
La limitazione è estesa alla categoria Euro 5 entro il 1° ottobre 2025. La limitazione si applica prioritariamente nelle aree urbane dei comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti presso i quali opera un adeguato servizio di trasporto pubblico locale, ricadenti in zone presso le quali risulta superato uno o più dei valori limite del materiale particolato PM10 o del biossido di azoto NO2”.
Nell’intesa è scritto che la Regione “fermo restando l’obiettivo generale della riduzione del numero complessivo dei veicoli circolanti da perseguire nel medio periodo, si impegna a istituire un sistema di contributi per la sostituzione di una o più tipologie di veicoli oggetto dei divieti, da applicare entro il 1° ottobre 2019, con veicoli a basso impatto ambientale, anche mediante un sistema di esenzione, totale o parziale, delle tasse automobilistiche per un periodo di 7 anni in caso di alimentazione esclusivamente elettrica, 5 anni in caso di alimentazione ibrida – elettrica, 3 anni in caso di alimentazione ibrida – gas metano o esclusivamente GPL o gas metano”.
Inoltre si impegna ad “attivare, entro 30 giorni dalla sottoscrizione dell’accordo, un tavolo tecnico con l’Ente di distribuzione dell’energia elettrica per introdurre agevolazioni tariffarie per chi acquista un autoveicolo elettrico in relazione ai costi fissi connessi all’aumento della potenza del contatore privato da 3 kw a 6-9 kw / ora”.
Riscaldamento – In ordine alle misure relative all’abbassamento dei livelli inquinanti derivanti dal riscaldamento domestico, la Regione si impegna a “prevedere nel piano regionale di qualità dell’aria, entro un anno dalla sottoscrizione del presente accordo, la riduzione delle temperature massime di riscaldamento negli edifici pubblici e privati di 1 o 2 gradi, a seconda dell’area climatica di appartenenza, ai fini della riduzione delle emissioni in atmosfera derivanti dal riscaldamento ad uso civile e la riduzione ed il controllo delle emissioni degli impianti di riscaldamento delle grandi utenze, attraverso l’incremento dell’efficienza energetica e l’agevolazione del passaggio a combustibili meno inquinanti e di promozione dell’uso dell’energia geotermica, anche a bassa entalpia, sfruttando il sottosuolo come serbatoio di calore, sia per le grandi utenze che per gli edifici ad uso civile”.
L’accordo introduce inoltre la disciplina dei generatori di calore alimentati a biomassa prevedendo il divieto, entro sei mesi dalla sottoscrizione dell’accordo “di installare generatori con una classe di prestazione emissiva inferiore alla classe 3 stelle e di continuare ad utilizzare generatori con una classe di prestazione emissiva inferiore a 2 stelle” ed il “divieto, entro il 31 dicembre 2020, di installare generatori con una classe di prestazione emissiva inferiore alla classe 4 stelle e di continuare ad utilizzare generatori con una classe di prestazione emissiva inferiore a 3 stelle”.
Aree portuali – Per le città portuali l’intesa prevede la “concertazione di protocolli di intesa con le Autorità portuali per la realizzazione di nuovi servizi marittimi per il trasporto combinato di merci e l’elettrificazione delle banchine portuali, i quali prevedano anche sistemi di produzione di energia da fonti rinnovabili, con la finalità di ridurre le concentrazioni di materiale particolato PM10 nell’area cittadina prossima al bacino portuale”; inoltre di “presentare, entro un anno dalla sottoscrizione del presente accordo, una proposta di dettaglio relativa alla realizzazione di impianti fotovoltaici da collocare sulle superfici di copertura di edifici demaniali o di altre strutture idonee allo scopo in aree portuali, con il fine di produrre ed immettere in rete una quota di energia elettrica pari a circa il 30% di quella attualmente usata per l’illuminazione pubblica delle aree portuali e relativi servizi pubblici e destinare la corrispondente quota di energia della rete risparmiata all’elettrificazione delle banchine per favorirne l’uso da parte delle navi in sosta nel porto (cold ironing)”.
Cofinanziamento – Il Ministero dell’ambiente si impegna a cofinanziare, “con risorse fino ad un massimo di 4 milioni”l’attuazione, da parte della Regione Campania, delle misure sopra descritte.
Fonte LaDenuncia.it