La Legge costituisce una straordinaria opportunità per la Campania, in cui i Piccoli Comuni sono 338 su un totale di 550 con 687.334 abitanti, l’11,80% della popolazione campana (5.826.860 abitanti). I Piccoli Comuni sono ben 108 su 158 in provincia di Salerno, 101 su 118 in provincia di Avellino, 70 su 78 in provincia di Benevento, 49 su 104 in provincia di Caserta, 10 su 92 in provincia di Napoli.
La Legge rappresenta non un punto di arrivo, ma di partenza. Sono perciò urgenti e fondamentali la sua piena applicazione e l’immediato utilizzo dei finanziamenti già disponibili (100 milioni di euro complessivamente previsti nella Legge 158 ed altri 10 milioni di euro per anno aggiunti con la Legge di Bilancio per il 2018).
Pertanto, continuando l’impegno che porto avanti da anni con Ermete Realacci, ho condiviso con Enrico Borghi, con il quale siamo stati Relatori della Legge nella passata Legislatura alla Camera dei Deputati, la necessità di una Interrogazione al Presidente del Consiglio, ai Ministri dell’Interno, per i Beni Culturali, delle Infrastrutture e per la Pubblica Amministrazione;
L’on. Borghi, in tale Interrogazione, ha sollecitato la non più rinviabile adozione dei diversi decreti cui la Legge 158 fa riferimento, per la sua effettiva ed integrale attuazione. Cosi per il decreto per definire l’elenco dei Comuni più disagiati che possono beneficiare dei finanziamenti, sulla base dei criteri stabiliti (arretratezza economica; spopolamento; indice di vecchiaia della popolazione; carenza di servizi essenziali; aree interessate da dissesto idrogeologico o ricomprese in parchi nazionali o regionali); al Ministro per i Beni Culturali compete di promuovere la realizzazione di circuiti ed itinerari turistico-culturali ed enogastronomici collegati alla rete ferroviaria storica; il Ministro della Semplificazione amministrativa deve individuare specifiche iniziative di innovazione tecnologica e programmi di e-government. Inoltre la Legge consente ai Piccoli Comuni di beneficiare delle misure previste dalla deliberazione del CIPE n. 65/2015, ai fini dell’accesso alla banda larga ed ultralarga, alla rete Internet.
Occorre contestualmente una attività serrata per la conservazione ed il potenziamento dei servizi pubblici essenziali. La Legge ha fissato il principio generale della tutela e del mantenimento dei servizi fondamentali, la cui concreta applicazione esige una azione forte delle Istituzioni pubbliche: per i Servizi postali, la rete scolastica, le Strutture sanitarie, i Presidi delle Forze dell’Ordine.
Ad Anas e Ferrovie dello Stato spetta di concedere ai Piccoli Comuni case cantoniere e stazioni ferroviarie dismesse e disabilitate per destinarle a presidi di protezioni civile, a sedi di promozione di prodotti tipici locali. Vanno altresì valorizzati i prodotti agro-alimentari provenienti da filiera corta o a chilometro “zero”.
Si tratta di attuare il principio vincolante della Legge 158 : i Piccoli Comuni, nel riparto delle risorse finanziarie e nell’organizzazione dei servizi pubblici, hanno titolo per ricevere un trattamento differenziato, che vada ben al di là del numero di abitanti, al fine di assicurare e promuovere la loro vita e la loro attività.
Solo così potrà essere realizzata la mission che indica la Legge: tradurre il senso della comunità così forte in questi Comuni, il valore dell’identità e l’amore per le radici in un grande investimento che congiunga tradizioni culturali e storiche ed innovazione tecnologica; artigianato, produzioni tipiche ed agricoltura di eccellenza; bellezze paesaggistiche e ambientali, vivibilità nei Borghi antichi e capacità di intercettare segmenti nuovi della domanda turistica.
L’attuazione della Legge è la sola via per recuperare in tali Comuni popolazione residente, per favorire nuove attività economiche, nuova occupazione, per garantire servizi essenziali per le Persone, dando voce ad una Italia vera e orgogliosa della sua storia, ma pronta a scommettere con spirito di innovazione sul suo futuro.”