“L’ora legale acutizza problemi psicofisici preesistenti e, in individui che hanno difficoltà ad addormentarsi e presentano ansia e depressione, influenza il peggioramento – spiega Vinciguerra -. Il jet leg, anche se solo di un’ora, può comportare uno squilibrio dell’organismo, tanto che il nostro orologio biologico può aver bisogno anche di alcuni giorni per riassestarsi.
La privazione di sonno comporta un aumento del rilascio di cortisolo che, oltre ad incidere a livello cardiovascolare, può comportare anche un cambiamento a livello umorale”. Un sondaggio promosso dall’Eurodap, a cui hanno partecipato 658 persone di ambo i sessi di età dai 18 ai 67 anni, ha indagato i vissuti più frequenti al cambio dell’ora.
Dai dati emerge come il 70% degli intervistati abbia molto spesso, in questo periodo, problemi d’insonnia; il 76%, sostiene di sentirsi molto meno produttivo sul lavoro e di avere sbalzi di umore. Per quasi il 90% il cambio di orario incide negativamente sul proprio stato psicofisico.
“Un vantaggio dell’ora legale risiede nell’ora di sole in più di cui possiamo godere – spiega anche la psicologa Eleonora Iacobelli, vicepresidente Eurodap -. La luce aumenta i livelli di serotonina, un neurotrasmettitore sintetizzato nel cervello conosciuto anche col nome di ‘ormone del buonumore’, proprio perché ci rasserena e migliora il sonno, fondamentale per la nostra salute.
La luce solare favorisce la produzione della vitamina D, un fondamentale gruppo di pro-ormoni che ha numerosi benefici per il nostro organismo e durante la gravidanza. Infine abbiamo più tempo libero da trascorrere all’aria aperta”.
Ecco allora i consigli delle esperte per affrontare al meglio questo giorno di transizione:
1) Evitare, prima di coricarsi, di assumere sostanze potenzialmente eccitanti che potrebbero disturbare l’addormentamento o causare risvegli notturni;
2) Assicurarsi che l’ambiente in cui si dorme sia adoperato essenzialmente al riposo, senza la presenza nella stanza di rumori disturbanti;
3) Se ci si dedica la sera all’esercizio fisico, farlo almeno 3-4 ore prima di andare a dormire. Il repentino innalzamento e abbassamento della temperatura corporea dovuto dallo sforzo fisico incide fortemente sui nostri livelli di melatonina;
4) Cercare di non impegnarsi in attività particolarmente impegnative a livello mentale prima di coricarsi;
5) Cercare di rispettare un orario abituale in cui si va a dormire e ci si sveglia durante la settimana;
6) Limitare l’uso di smartphone o tablet prima di andare a dormire e durante la notte. Le luci emesse da questi dispositivi possono inibire la produzione di melatonina e compromettere il sonno.
Fonte ANSA
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