“La pericolosa ed abusiva deviazione del torrente determina rischi per la pubblica e privata incolumità, non solo perché trattasi di area alluvionale ma perché la deviazione a gomito del torrente ed il continuo insabbiamento della foce determinano pericoli di esondazione. Il torrente Fusandola, come noto, è vincolato con decreto ministeriale sin dal 1957, successivamente alla tragica alluvione che ha colpito Salerno, causando circa 100 vittime – ricordano i firmatari della missiva riportata dal sito Ottopagine.it.
“L’edificazione in corso nell’area di Santa Teresa sta avvenendo sul demanio idrico inalienabile del torrente Fusandola in violazione della normativa sulle acque pubbliche, la quale è improntata espressamente alla necessità di difesa del fiume e non può ritenersi ispirata a fini urbanistici o criteri costruttivi”.
Non mancano i riferimenti alla giurisprudenza amministrative sui corpi idrici e in particolare sulla fascia di inedificabilità assoluta dei 300 metri. “Come peraltro accertato dalla Capitaneria di Porto – Guardia costiera di Salerno con nota a firma del Comandante, nelle concessioni temporanee rilasciate dal Comune e dall’Autorità Portuale in relazione al demanio marittimo ed idrico (torrente Fusandola) non vi è il necessario nulla osta prescritto dall’art. 55 del Codice della navigazione, nonché i necessari pareri, atti necessari e propedeutici anche al rilascio delle mere concessioni temporanee, con le quali il Comune di Salerno gestisce il demanio dello Stato inalienabile, mediante l’esecuzione di opere pubbliche e private invasive e non di facile rimozione”, è il punto di vista dell’associazione salernitana.
“La deviazione del tratto terminale del Fusandola è avvenuta ad opera del Settore Lavori pubblici del Comune di Salerno, a seguito di mera concessione temporanea (quadriennale), sicché alla sua scadenza le opere di non facile rimozione debbono essere demolite. La questione Fusandola di Salerno è un caso più unico che raro nel nostro Paese. Apprezziamo l’intervento del Ministro in riferimento ai fiumi dell’area del salernitano, riteniamo che lo stesso interesse debba essere rivolto al torrente Fusandola nell’area del centro storico di Salerno. Confidiamo, pertanto, in un immediato intervento, per ripristinare la legalità violata”, conclude la lettera aperta indirizzata a Sergio Costa.
Fonte OttoPagine.it