Dopo più di 10 anni di estenuante attesa la Cisl Fp e la Uil Fpl hanno firmato uno storico accordo che porta all’incasso dell’una tantum per i lavoratori della sanità privata anche in Campania previsto dal lontano contratto 2006-2010. Alla demagogia e alle “avventure” giudiziali della CGIL noi rispondiamo coi fatti portando risultati concreti nelle tasche dei lavoratori. Grazie all’accordo siglato l’8 aprile scorso, più di 10mila lavoratori che liberamente sceglieranno di aderire all’accordo riceveranno quanto atteso per troppi anni. Ancora una volta la cultura del negoziato vince e risponde concretamente ai diritti dei lavoratori del comparto. L’accordo prevede 1.800 euro per profilo D4 di cui 600 euro a titolo di indennizzo per il ritardo, che sarà incassata dai lavoratori che aderiranno alla conciliazione aziendale, all’atto della firma dell’adesione. Considerato che la Cgil ha chiesto, come si evince dal verbale, 2.500 euro e che tale posizione è risultata incompatibile con la tenuta economica finanziaria delle aziende campane, così come dichiarato dal Presidente Regionale dell’Aiop, la Cisl Fp e la Uil Fpl hanno privilegiato a strada maestra del confronto negoziale alla scellerata scelta di intentare migliaia di cause il cui esito sarebbe del tutto incerto e con il rischio di soccombenza ed eventuali oneri a carico dei lavoratori. Dopo la preintesa siglata l’8 aprile seguirà la stipula dell’accordo e l ‘attivazione delle conciliazioni aziendali in tutti i posti dii lavoro della sanità privata in Campania.
“E’ un accordo storico – affermano De Sio Antonio e Antonio Malangone, rispettivamente coordinatori del settore della sanità privata della provincia di Salerno – che sull’onda di quanto spesso accade in illustri strutture metalmeccaniche hanno visto prevalere il senso pratico alla demagogia imposta da chi oramai non vuole capire che i tempi sono cambiati e che nella nostra regione la crisi complessiva che investe tutte le strutture private non consente più troppe lungaggini su questioni prettamente ideologiche e prive di senso nel contesto attuale. In effetti grazie alle transazioni e la tassazione separata il gap si è ridotto ed è inimmaginabile che qualche organizzazione sindacale si possa permettere di favorire una impossibilità di vedersi adeguati i salari dopo 10 anni dal mancato ristoro che si rammenta essere collegato esclusivamente ad un accordo con le parti datoriali interessate. Infatti la crisi del settore che riguarda il 60% circa delle strutture riabilitative, psichiatriche e Rsa che adottano il contratto Aiop si sarebbero trovate nella impossibilità manifesta si poter garantire anche i rinnovi contrattuali che sono vincolati alla sottoscrizione del nuovo contratto che si augura possa concludersi entro l’anno”.
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