Il gruppo ultras non aveva preso parte all’incontro svoltosi ieri a Roma, a Villa San Sebastiano la casa de co proprietario della Salernitana tra una delegazione dei gruppi ultras della Curva Sud Siberiano e Claudio Lotito.
Fin dal primo momento gli UMS avevano espresso la loro posizione con un post critico sull’incontro romano: «In merito all’incontro a Roma previsto nella giornata di oggi (ieri ndr) con il “PRESUNTO“ Presidente Lotito, il gruppo UMS, vista la mancanza di trasparenza dei gruppi della curva sud e la divergenza di opinioni esistente tra i medesimi, ha deciso di non prendere parte al suddetto incontro.
Una posizione di dissenso rispetto agli altri gruppi ultras che nella serata di ieri, con una nota, avevano spiegato le ragioni del ritorno sugli spalti e l’esito dell’incontro con Lotito:
IL COMUNICATO DELLA DELEGAZIONE ULTRAS PRESENTE A ROMA. “I gruppi ultras della Curva Sud Siberiano, all’esito dell’incontro avuto oggi con la proprietà e la dirigenza della Salernitana, con la trasparenza che non è mai venuta meno nei confronti della città, della provincia e dell’intera tifoseria granata, tengono a precisare quanto segue.
A Roma, in un giorno lavorativo, non siamo andati in gita di piacere ma a confrontarci con chi oggi è alla guida della nostra squadra cuore. E ci siamo andati per rappresentare di persona il malcontento dell’intera piazza. Perché la nostra contestazione non poteva ne voleva essere fine a sé stessa.
La delegazione è stata scelta da chi ha sempre messo la faccia e fatto sacrifici di ogni genere per Salerno e la sua tifoseria. Siamo quelli di sempre, quelli che danno e chiedono rispetto, perché ogni nostra azione è ispirata da un sentimento soltanto: l’amore per la Salernitana.
Ai vertici della Società abbiamo ricordato tutto, punto per punto. L’elenco è superfluo, basta riavvolgere il nastro di questo campionato che per noi sarebbe dovuto essere speciale, in concomitanza del Centenario.
Dinanzi a queste nostre ferme rimostranze, abbiamo preso atto dell’atteggiamento dei due proprietari del club: l’apertura nei nostri confronti, l’ammissione di colpa sui risultati, sulle loro assenze, sulle inadempienze rispetto al Centenario. Sia chiaro: sono parole, che dovranno diventare fatti e che non cancellano un progetto tecnico che quest’anno ha fallito.
Da sabato torneremo a sostenere la Salernitana sugli spalti dell’Arechi, non perché ci abbiano convinto le promesse ma perché vogliamo concedere a chi si è fatto carico di questa Storia Centenaria la grande responsabilità che si è assunto, dichiarando pubblicamente e a noi di non volere cedere la Società ma di volerla portare a competere dove crediamo di meritare. Noi, come sempre, ci assumiamo la nostra responsabilità. Con un unico fine: il bene della Salernitana.
Chi la pensa diversamente da noi è libero di farlo, nella speranza di ritrovarci sempre tutti uniti sotto la stessa bandiera, perché prima di ogni cosa siamo Salernitani!
Gli Ultras della Curva Sud Siberiano