«Mi ha dato fiducia mettendosi in una situazione potenzialmente vulnerabile spiega ma se si dà onestà, si incassa onestà. Spesso gli imprenditori vengono dipinti come approfittatori che pensano solo a fare soldi sulle spalle dei dipendenti. Non è così. Solo creando una squadra e responsabilizzando i propri collaboratori è possibile lavorare uniti per un obiettivo comune».
Oggi la donna, che sta per compiere 30 anni, lavora ancora negli uffici dell’AgriCenter di via Cavalleggeri. L’azienda conta cinque dipendenti: oltre a lei ci sono quattro uomini.
SOCIAL SCATENATI
Le storie simili non hanno però sempre un lieto fine. Lo conferma il dibattito social che si è scatenato nelle ultime ore sulla pagina Facebook Sei di Mogliano Veneto se, dove Pistollato ha raccontato la propria esperienza.
«Tempo fa scrissi di conoscere una donna in dolce attesa che non poteva dirlo a nessuno perché le scadeva il contratto di lavoro ha scritto un utente, Antonio, innescando la miccia – bene, quella donna ha voluto comportarsi onestamente. Lo ha detto al datore di lavoro prima che le rinnovassero il contratto. L’hanno lasciata subito a casa».
Il post ha contato decine di commenti. La maggior parte dei cittadini ha invocato una denuncia. Altri hanno chiesto che fosse reso pubblico il nome della società. È qui che si è inserto Pistollato. «Anche a me è successa la stessa cosa ha rivelato. Avrebbe potuto stare zitta fino al rinnovo del contratto. Era all’inizio della gravidanza: nessuno se ne sarebbe mai accorto. Come datore di lavoro ho immensamente apprezzato l’onestà e l’ho assunta».
IL PREMIO
Non solo, una volta rientrata dalla maternità, nello scorso dicembre, la giovane si è vista anche aumentare di livello. «Spero di essere un buon esempio conclude Pistollato su queste questioni si sentono spesso brutte notizie. Ma non funziona dappertutto allo stesso modo. Se non si vede il dipendente come un semplice lavoratore fine a sé stesso, è possibile ricevere qualcosa in cambio che consente di creare una vera squadra. Vale nelle piccole e medie imprese, ma, pur a settori, dovrebbe essere lo stesso anche in quelle grandi».