In particolare, Ilardi ha evidenziato la necessità di superare l’attuale organizzazione dei Consorzi ASI, evitando che gli imprenditori insediati debbano sottoporre i propri progetti edilizi a due Enti, l’ASI e il Comune, anziché ad uno solo. Non è più il tempo della burocrazia, ha rimarcato Ilardi, ma quello della velocità per competere.
Le ASI provinciali, ha proposto Ilardi, vanno trasformate in sedi di un’unica Agenzia di Sviluppo del Sud, dotata di fondi europei adeguati ed in grado di intervenire per fronteggiare le tante crisi industriali che stanno facendo perdere migliaia di posti di lavoro. Solo un’unica Agenzia di Sviluppo per l’intero Mezzogiorno, che svolga funzioni di attrazione degli investimenti e partecipi anche al capitale delle aziende in difficoltà, avrebbe, infatti, la dimensione di scala adeguata per affrontare le sfide della globalizzazione.