Nel corso della sua omelia l’arcivescovo di Salerno ha ricordato come la resurrezione del Signore interpelli pienamente e completamente l’esperienza della fede: credere che il figlio di Dio si sia fatto uomo per noi, credere in quello che ha fatto Gesù in vita è facile, riconoscere che sia morto per noi e che poi sia risorto, vincendo la morte, non lo è affatto.
E allora, per monsignor Moretti l’esperienza della fede, che non è un optional, si misura proprio sulla resurrezione di Gesù: anche perchè se Cristo non fosse risorto la nostra fede sarebbe vana, noi saremmo persone infelici e, soprattutto, saremmo rimasti nel peccato.
Credere nella sua resurrezione, significa che in quel suo morire e risorgere siamo coinvolti, siamo interessati anche noi, significa credere che la nostra vita non è un processo che scivola verso il nulla ma che risorgeremo anche noi in Cristo, vivendo la beatitudine eterna grazie alla relazione che con Lui si crea attraverso il battesimo.
E’ per questo, ha ribadito monsignor Moretti, che il rapporto col Signore non va vissuto come un gioco, ma come un patto, un’alleanza che Lui ha voluto per noi e che si rinnova attraverso la celebrazione dei sacramenti ed in particolare con l’Eucarestia e con la preghiera. E’ illusorio pensare di vivere la fede del Signore se non la celebriamo, ha detto Moretti.
Fonte LIRATV.com
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