Il presidente Sangalli ha inviato una lettera al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, molto chiara: “Un considerazione del ritardo nell’ emanazione dei decreti attuativi e delle possibili difficoltà operative connesse alle problematiche tecniche che le imprese si troveranno ad affrontare nell’adeguamento del parco macchine esistente e nella sostituzione dei registratori di cassa con i nuovi registratori telematici, Confcommercio chiede al governo di rinviare al 1° gennaio 2020 l’ entrata in vigore dell’ obbligo per i commercianti al dettaglio di trasmissione telematica dei corrispettivi anche per i soggetti con un volume d’ affari superiore a 400 mila euro”. Poi la Confcommercio contesta i tempi stretti voluti dall’esecutivo: “Si ritiene – evidenzia ancora Sangalli – che i tempi per l’ entrata in vigore dal prossimo luglio del nuovo obbligo, peraltro introdotto a soli pochi mesi dall’ obbligo della fatturazione elettronica nei rapporti tra soggetti privati e in concomitanza del debutto in dichiarazione dei redditi dei nuovi “Indici sintetici di affidabilità fiscale” (Isa), siano troppo brevi”. Da via XX Settembre però non è arrivata una risposta. I nuovi registratori di cassa dovranno essere posizionati entro 75 giorni. Il costo? Non è certo una passeggiata: 800 euro per ogni apparecchio. L’adattamento di quelli vecchi invece costerà circa 150 euro. Ma adesso tra gli esercenti e il governo è braccio di ferro.
Fonte Il Giornale
Si Frocio….. saranno così tutti gli scontrini ?